Amerigo
Iannacone nacque a Venafro (IS) nel 1950. Legatissimo al suo Molise, amò il
borgo di Ceppagna del quale scrisse instancabilmente e fu figura di raccordo di
molte esperienze culturali principalmente del Molise, dell’Irpinia e del Lazio
Meridionale quasi un padre per la riscoperta della cultura locale sin dalla
fine degli anni ‘70. Ma i confini locali non sono stati mai un limite:
influente il suo contributo nella comunità esperantista sparsa nel mondo. Quale
professore, insegnò presso l’I.S.I.S.S. “Antonio Giordano” della sua città.
Poliedrico e pervicace il suo impegno in campo letterario dove si distinse per
l’opera poetica, narrativa, saggistica, redazionale, linguistica, di traduzione
e di promozione culturale. Fondò nel 1986, e diresse fino alla sua morte, il
mensile letterario di cultura varia “Il Foglio Volante – La Flugfolio” e fu
redattore di “L’Altra Voce”, “Nuovo Molise”, “Il Quotidiano del Molise”, “Le
Libertà”, “La Voce del Molise”, “La Voce del Centro-Sud”, “La Gazzetta del
Molise”, “Il Corriere del Molise”.
Vera anima
di cultura del Molise, dell’alto Sannio, della Campania settentrionale e del
Lazio meridionale per la poesia pubblicò i volumi Pensieri della sera (I ediz. 1980, II ediz. 2012), Dissolvenza incrociata (1983), Eterna metamorfosi / Eterna metamorfozo
(1987), Ruith hora (1992) - tradotto in francese nel 1996 da Paul
Courget, Mater (1995), L’ombre du caroubier / L’ombra del carrubo
(2001 – edizione bilingue con traduzione in francese di Paul Courget), Semi (2004), Versetti e versacci (2006), Oboe
d’amore / Ama hobojo (2007), Luoghi
(2009), Parole clandestine (2010), Poi (2011), Sabbia (2014), Nuptiae
(2015), Eppure (2015), Kaj tamen
(2016) e le raccolte di haiku Estaciones
(2001) e Stagioni (2005). Sue poesie furono tradotte in inglese,
francese, rumeno, cinese, albanese, spagnolo, greco, armeno, brasiliano,
catalano, maltese, russo, portoghese, tedesco, siciliano ed esperanto.
Fondò il
Premio di Poesia “Venafro”, fu presidente di Giuria del Premio “Città di Sant’Elia
Fiumerapido” e di altre competizioni poetiche e letterarie a livello nazionale.
Per la
narrativa i Microracconti (1991), A zonzo nel tempo che fu (2003), Cronache reali e surreali (2006), Il Paese a rovescio e altre fiabe
(2008), Matrioska e altri racconti
(2011); per il genere storico pubblicò Parliamo
un po’ di Ceppagna (1985), La stramma
- Un artigianato in via di estinzione (1997), Dall’otto settembre al
sedici luglio (2007); per la cultura molisana: Sera e l’ata sera. Filastrocche, stornelli, proverbi, scioglilingua e
altre cosette molisane (2003). Per la saggistica: Verso il fonetismo. Evoluzione della scrittura (1994), Testimonianze. Interventi critici
(1998), Vincenzo Rossi e i Canti della
Terra (2001 – con Ida Di Ianni), Nuove
testimonianze. Interventi critici (2005), Dall’Arno al Tamigi. Annotazioni linguistiche (2008), Prefazioni e postfazioni (2010), …E poi il fiume giallo – Annotazioni
linguistiche (2012) e Testimonianze
2007-2014 - Interventi critici (2015).
Iannacone
fu uno dei maggiori esperantisti a livello nazionale e internazionale;
significativa la sua opera di traduzione in esperanto, promozione della lingua
della pace, stesura di saggi e approfondimenti e partecipazioni a convegni e
incontri tematici sul tema. Tra le pubblicazioni afferenti a questa
preponderante esperienza vanno ricordati: Esperanto,
il perché di una scelta (1986), Da
Babilonia a Esperantujo.
Considerazione sulla lingua internazionale (1998), Piccolo manuale di esperanto (2006).
Nel
giugno 2017 pubblicò il suo ultimo libro C’ero anch’io – Un’autobiografia o
quasi.
Gran
parte della sua produzione letteraria è edita dalla Eva edizioni di Venafro,
casa editrice che lui stesso fondò e diresse instancabilmente.
Note
critiche sulla sua attività letteraria sono state stilate e diffuse in riviste,
quotidiani, monografie e volumi dedicati; tra di esse quelle di Gerardo Vacana,
Giorgio Barberi Squarotti, Vincenzo Rossi, Aldo Cervo, Giuseppe Napolitano,
Lorenzo Spurio, Antonio Vanni, Silvano Demarchi, Leonardo Selvaggi, Ida Di
Ianni, Rita Iulianis, Carmine Brancaccio, Vincenzina Scarabeo, Maurizio
Zambardi, Giovanni Petta, Renato Corsetti, Lino Di Stefano, Chiara Franchitti e
altri.
Numerosi i
premi letterari attribuitigli; vinse il Premio della Presidenza del Consiglio dei
Ministri per la Critica Letteraria (conferitogli due volte), la XXVI edizione
del Premio Nazionale di Poesia “Libero de Libero” (2010) e il XL Premio Val
Comino per il giornalismo culturale e la difesa della lingua italiana
letteraria (2015).
È
deceduto nel luglio del 2017 a seguito di un incidente stradale nel centro di
Venafro dove venne investito.
Il 10 marzo 2018 nella Sala Convegni del Palazzo Municipale di San Pietro Infine (CE) si è tenuto un convegno per ricordarlo dal titolo “Legàmi: Amerigo Iannacone e gli amici di Ad Flexum” al quale hanno preso parte Mariano Fuoco (Sindaco di San Pietro Infine), Maurizio Zambardi (Presidente dell’Associazione Culturale “Ad Flexum”), i critici e scrittori Aldo Cervo, Giuseppe Napolitano, Ida Di Ianni, Antonio Vanni, Rita Iulianis, Carmine Brancaccio e Chiara Franchitti. Gli atti dell’incontro sono stati raccolti nell’omonimo volume edito da Eva Edizioni a cura di Elvira Zambardi.
Motivazione del conferimento del Premio:
Amerigo Iannacone ha rappresentato per decenni
un pilastro di indiscutibile valore nel campo delle Lettere a tutto tondo.
Insegnante, poeta, scrittore, si è dedicato anche alla saggistica e allo studio
della storia locale, non esimendosi di esprimersi anche per mezzo di articoli,
note, approfondimenti e recensioni che, nel tempo, sono apparsi su riviste di
settore, online, blog, siti e collettanee. Immensa la sua produzione perché
molteplici e diversificati erano i suoi interessi che lo muovevano a parlare di
sé e ad esternare emozioni. Prolifica e lungimirante anche la sua attività
redazionale attraverso varie riviste fondate e alle quali ha collaborato, in
primis “Il Foglio volante”, un pieghevole semplice, maneggevole e spesso assai
divertente che giungeva nelle nostre case di amanti della letteratura, per il
quale aveva anche numerosi collaboratori tra docenti universitari e scrittori
all’estero. Iannacone è stato anche punto nevralgico nella difesa, promozione e
conoscenza della lingua e dell’universo esperanto, curando articoli e volumi
nonché prendendo parte o organizzando direttamente convegni, congressi e ha
rivestito ruoli importanti nella relativa federazione.
Voce autentica del Molise, ha cantato Venafro e
il suo borgo di Ceppagna, legatissimo ai suoi spazi e fedele custode di memorie
legate alla popolarità di quella terra di Provincia di cui ha parlato e che ha
cercato di far aprire verso l’esterno, con reading, iniziative e consessi
pubblici che hanno sensibilizzato il Molise, l’Irpinia, il Sannio e il Matese.
Il nostro riconoscimento a un uomo che molto ha dato, la cui eredità sta a noi
curare.
(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
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