Premio Speciale "Alla Carriera"
IV edizione - 2015
Biografia dell'autrice:
Marisa Provenzano è nata a Catanzaro, dove vive. Laureata in Filosofia, ha insegnato nelle Scuole Superiori e si è sempre dedicata alle attività artistiche e letterarie. Scrive sin da quando era bambina e nel 1971 ha pubblicato il suo primo libro di poesie dal titolo Triangolo di luce.
Negli
anni ’60- ’70 ed ’80 sue liriche sono state pubblicate su «Calabria
Letteraria», sul quotidiano «La Tribuna»
e sulle antologie della casa Editrice Ursini, vincendo anche una Medaglia d’oro
al Concorso Letterario “Città di Catanzaro”.
Tra
le altre pubblicazioni per il genere poetico si segnalano La Porta del Mondo – Poesie e lettere d’amore (2007), La Clessidra (2009), Luci oblique (2009), Riflessi di luna (2010) e Origami dell’anima (2012). Sue liriche
sono state tradotte in portoghese e in spagnolo.
Per
la narrativa ha pubblicato i romanzi Qualunque
cosa accada… amala (2008) e Baliva
(2011).
È
Membro Onorario a Vita, per meriti letterari, del “Centro Divulgazione Arte e
Poesia” di Sutri, delegata Regionale per la Calabria di Cultura No Stop (già
Salotto Letterario), con delega da Torino, responsabile per la Calabria del
Cenacolo Internazionale “Altre Voci” di Milano, accademica dell’Accademia
Internazionale il Convivio.
Fa
parte di alcune Giurie di Premi Nazionali.
Numerosi
i premi letterari e i riconoscimenti conseguiti tra cui il 1° Premio al XV
Concorso Nazionale di Poesia “Città di Seregno” (2008), il 1° Premio al Premio
Letterario Int.le Memorial Gennaro Sparagna (2009), il 1° Premio al Premio
Naz.le di Poesia “La Spezia oggi”, il Premio Speciale della Giuria al Premio
“Città di La Spezia” (2011), il Premio alla Carriera come scrittrice e poetessa
conferito da Radio Italia 1, dal Club dei Cento e dal Salotto Letterario di
Torino (2011), il Premio Aureo al Premio Memorial Guerino Cittadino (2012), il
1° Premio Int.le “Gaetano Cingari” (2013), il Premio Speciale “Città di Reggio
Calabria”, finalista al Premio Rhegium Julii (2014), il 3° Premio al Concorso
“Città di Salsomaggiore” (2015),…
Motivazione del conferimento del Premio:
Così si definisce e si presenta la scrittrice-poetessa Marisa Provenzano: “Scrivo da sempre e amo le “parole”. Esse sono ali per andare oltre gli spazi e sottili fili immaginari per tessere tele. Sono un'operatrice culturale, organizzo eventi e amo ciò che appartiene al bello, perché sono convinta che ciò di cui l'uomo ha bisogno sia proprio la bellezza. La poesia è il risultato di un'alchimia tra ciò che di fisico, metafisico, religioso e filosofico c'è nella ricerca dell'uomo per dare un “senso” alla sua vita. Per me la poesia è un fuoco perenne che arde nel cuore, è linfa e radice, che alimenta e tormenta, che si cela e si svela, ha vita di per sé e ti fa vivere”
La poetica della Nostra è il risultato
di un canto venuto fuori tutto d’un fiato, genuino, sincero, caldo di fuoco
interiore; attributi che riscattano ampiamente il suono di una costante
tematica analizzata, adattata ad ogni aspetto o momento dell’attenta psicologia
della poetessa, che deve per necessità esprimere. Marisa Provenzano corrisponde
esattamente a quell’immagine dell’io lirico che si affida ai versi senza
figurativismo cerebrale, senza infingimenti verbali perché... “i suoi occhi scrutano/oltre i sentieri del
cielo […] e in ogni sua lirica ritroviamo il solco della più pura tradizione
poetica […] “le sue parole aleggiano nel tempo” con la sostanziale esigenza di
gridare alla luce del sole la realtà di un’arte che è sofferenza e anelito,
ricerca ed espressione, gioia ed emozione.
Storie di vita vera, senza distinzione alcuna, diventano protagoniste di
un microcosmo carico d’amore per il prossimo, anche nel suo lato amorale; un
invito a guardare oltre le apparenze, per toccare con mano e con estrema e
delicata sensibilità, quel mondo di derelitti, emarginati e dimenticati che la
Provenzano definisce “Le anime del vento” […] “Vagano in notti senza luna/le anime del vento/ Invisibili/agli occhi
dei passanti/laceri negli abiti/e senza amore”; tematiche queste, che
rendono appieno il senso di una più grande armonia tra l’apparire e l’essere e
implicano uno stile di vita di tangibile solidarietà.
La vita è un “eterno labirinto” dove
gioie e dolori si susseguono, sta a noi ricercarne il senso che ci liberi dagli
affanni e possa così garantire quella consapevolezza che nulla accade per caso
e che, dietro a ogni evento, esiste una mano divina, quel mistero pronto a
sostenerci in ogni nostro percorso […] “la
mia vita tra le crepe/di una storia senza senso […] /come lume per la via/di un
eterno labirinto”. Marisa Provenzano, da vera studiosa della filosofia sa
riconoscere quel “male di vivere” di stampo montaliano, che testimonia il
malessere, l’impotenza dell’intellettuale e della cultura che sa di aver perso
i propri punti di riferimento storico, li riassume metaforicamente in quei
“treni lenti” del passato, in quella preziosità rappresentata dai sogni che mai
dovrebbero abbandonarci […] “Non ci sono
più/quei treni lenti/e quei rumori/ che avevano/ il suono del domani”. Note
nostalgiche dunque, si fanno strada nel cuore della poetessa, la scuotono dalla
solitudine di distacchi dolorosi, le restituiscono coraggio e speranza per
allontanarla dall’aridità e il senso di vuoto della vita umana.
La poesia ha un valore inestimabile,
diviene strumento di riscatto e di amore universale, tanto da sostituirsi ai
fiori persino nell’ultimo viaggio […] “Non
ho portato fiori/alla tua tomba/ma solo le parole dei miei versi/per
imprigionare/la pace dell’anima/per liberarle/dalle catene della morte”.
Lo stile semplice, umile e spontaneo di
tale poetica, a tratti quasi crepuscolare, concorre infine, a rafforzare la
ricerca di quei tranquilli angoli del mondo e luoghi conosciuti dell’anima in
cui rifugiarsi ove l’arte del poetare diviene pura forma di auto-espressione e
di riflessione.
Nota:
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