venerdì 15 settembre 2023

Salvatore Toma

 

Salvatore Toma (1951-1987)

Premio Speciale "Alla Memoria"

VIII edizione - 2019




Biografia dell'autore:

  

Salvatore Toma nacque a Maglie (LE) nel 1951, località della Provincia salentina, feconda terra di distinti poeti. Assieme a Claudia Ruggeri, Toma è stato considerato parte di quell’età decadente della poesia della seconda metà del Secolo scorso, una Scapigliatura salentina i cui protagonisti, appunto, erano giovani ribelli e disadattati alla vita, insoddisfatti, scissi interiormente.

Toma, esponente senz’altro centrale, di questa pseudo-pattuglia di selvaggi salentini, durante la sua breve vita (morì nella sua Maglie nel 1987) pubblicò sei raccolte poetiche: Poesie (Prime rondini) (1970), Ad esempio una vacanza (1972), Poesie scelte (1977), Un anno in sospeso (1979), Ancóra un anno (1981), Forse ci siamo (1983).

Generalmente, complici le notizie non veritiere o imprecise, la morte di Salvatore Toma è stata descritta come suicidio sebbene alcuni parlarono di diabete etilico o di cirrosi. Che Toma fosse un bevitore sembra esser noto – e anche in alcune liriche se ne ha testimonianza – mentre la moglie del poeta adduce quale causa complicanze di carattere respiratorio intervenute durante il suo periodo di ricovero. È un dato di fatto, e di questo erano convinti amici e critici a lui vicini, che Toma si mostrò compiacente con la sua stessa patologia senza cercare di combatterla e adeguarsi a seguire un dato percorso di cure. La morte, dunque, in tale accezione, vista come il rifiuto delle cure e dei tentativi atti ad allontanarne lo spettro ultimo, potrebbe aver originato l’idea stessa che si fosse suicidato, dunque tolto la vita autonomamente. La filologa Maria Corti parlò di suicidio: «Drammatico è l’uso precoce dell’alcol […] sino al suicidio avvenuto il 17 marzo 1987 a 35 anni».[1]

Per ricordarlo, nell’occasione del decimo anniversario dalla sua morte, venne pubblicato Per Salvatore Toma (1997), antologia curata da Gaetano Chiappini. A livello nazionale le sue poesie vennero accolte dall’editore Einaudi che, solo dopo la sua morte, ne diede pubblicazione (opera oggi fuori catalogo reperibile solo in biblioteche): Canzoniere della morte (1999) a cura di Maria Corti, la nota filologa che, di fatto, lo scoperse e lo fece conoscere al grande pubblico.

Sulla produzione poetica di Toma si espressero anche eminenti critici letterari quali Donato Valli (Rettore dell’Università del Salento dal 1983 al 1992) e Oreste Macrì (ispanista) e, tra gli altri, Gaetano Chiappini, Nicola De Donno (docente e preside del Liceo “Capece” di Maglie che, come ricorda Mario Marti, fu una delle prime a credere nella poesia di Toma, ben prima di Maria Corti), Antonio Verri (poeta), Claudio Micolao, Maurizio Nocera, Claudia De Lorenzis, Giuliana Coppola e Antonio Errico.

 

 

 

Motivazione del conferimento del Premio:


L'esperienza letteraria di Salvatore Toma, studiata e antologizzata anche in manuali di critica e storia della poesia regionale della Puglia, come il volume di Catalano, nel corso degli ultimi anni è stata riscoperta e resa fruibile a un pubblico maggiore. Deceduto giovanissimo nella provincia salentina, attorniato dagli immensi ulivi che spesso ritornano nelle sue opere, Toma è stato – forse in maniera troppo facile – inserito in una possibile pattuglia di poeti maledetti locali che, per ragioni e in modi diversi, sono scomparsi nel corso della loro gioventù o poco più come ad esempio la poetessa Claudia Ruggeri, conoscitrice di Dante e produttrice di un verso spesso enigmatico. Salvatore Toma, come avviene in Canzoniere della morte, opera postuma curata e pubblicata per espressa volontà della filologa Maria Corti, impronta un colloquio diretto e continuo, sofferto eppure vitale, con la morte. Il poeta considera alcuni degli aspetti più drammatici e deleteri della vita contemporanea quale la macellazione di animali al fine dell'alimentazione, la cupa solitudine che può gravare su un animo già di per sé depresso, l'effervescenza intellettuale che, se da una parte è origine di una scrittura particolareggiata, dall'altra può significare una sorta di ostacolo al quieto vivere. La produzione poetica di Toma, scomparso nel 1987, è stata recentemente implementata grazie a una edizione dal titolo Il Tomaverso curata da una fondazione di Maglie che, in tal modo, ne ha inteso percorrere il tragitto poetico dell'uomo. Il Premio Speciale “Alla Memoria” che oggi intendiamo attribuire al poeta salentino, con l'autorizzazione della moglie Paola Antonucci Toma, è teso a marcare la volontà di continuare in quel tragitto di conoscenza della sua opera e diffusione, che possa avvenire con iniziative dedicate e, magari, con una pubblicazione organica dell'intera opera omnia.



(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)

 


 

Nota:

I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.




[1] Maria Corti, Introduzione a Salvatore Toma, Canzoniere della morte, Einaudi, Torino, 1999, V.

[2] Tutte le poesie riportate sono tratte da Salvatore Toma, Il Tomaverso. di anime animali creature senzienti, Fondazione “Francesca Capece”, Comune di Maglie, Maglie, 2017.

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