giovedì 14 settembre 2023

Veniero Scarselli

 Veniero Scarselli (1913-2015)

Premio Speciale “Alla Memoria”

X edizione del Premio – 2021/2022

  

Biografia dell’autore:

 

Veniero Scarselli (1913-2015) docente di Fisiologia, ha vissuto per lo più appartato in felice comunione con l’Appennino toscano in compagnia di libri e dell’amata moglie Gemma.

Studioso eclettico e saggistica raffinato, Scarselli ha fatto interloquire scienza e poesia, tecnica e letteratura, ponendosi domande fuori da ogni schematismo possibile. Il suo itinerario attraversa i campi dell’estetica e dell’etica con l’attualizzazione di problematiche di interesse collettivo non disdegnando dell’auscultazione dell’interiorità e lo scandaglio ontologico, la perlustrazione convinta e reiterata attorno ai dilemmi esistenziali, alle aporie, alle realtà necessitanti un’interrogazione. Elegante chiosatore del testo, critico dalla lama esatta e puntuale, Scarselli si è occupato di varie tematiche mai dimenticando la centralità della poesia, delle sue forme e messaggi, dei codici linguistici, dello stile, finanche della metrica e ogni aspetto relativo al rapporto io-verso, autore-poesia. La riflessione sulla poetica, il tentativo d’interpellare il meccanismo insito nella creatività dell’uomo, nella sua arditezza e inesauribilità d’investigazione, stanno alla base di una riflessione continua, di uno studio meticoloso, reiterato e avvincente, di una perlustrazione convinta e affannata attorno al conoscere. L’opera di Scarselli è profondamente dotta, frutto di studio e convinzioni radicate, prodotto di letture particolari, di richiami a una intelligentia colta ed è piacevole, nell’approfondimento dei versi, andare a indagare plausibili richiami e camei che l’autore toscano ha inteso rendere fruibili o, per lo meno, praticabili.

Numerose le opere poetiche pubblicate: Isole e vele (1988), Pavana per una madre defunta. Appunti per una storia naturale della morte (1990), Torbidi amorosi labirinti (1991), Priaposodomomachia. Storia lussuriosa del Cavaliere e la Donzella (1992), Eretiche grida. Antico manoscritto di eremita rinvenuto in una grotta del Monte Athos (1993), Piangono ancora come bambini (1994), Straordinario accaduto a un ordinario collezionista di orologi (1995), Fuga da Itaca (1997), Pianto di Ulisse (1998), Il Palazzo del Grande Tritacarne (1998), Ballata del vecchio capitano (2002), Il lazzaretto di Dio (2004), Diletta Sposa (2006), Genesis (2008), Mille millenni d’Amore (2008), Trionfo delle anime artificiali (2009), La suprema Macchina Elettrostatica (2010), Il mio pensiero poetante (2011), Ascesa all’Ombelico di Dio (2012), L’Universo parallelo degli Acquatici (2013), Vera storia del Vascello fantasma (2015).

Pure non va dimenticata la componente saggistica di Scarselli, aspetto inesauribile e peculiare della sua intera produzione letteraria. Ce ne rendiamo conto da una serie di articoli, interventi critici, interviste più o meno possibili, arditezze stravaganti, riflessioni curiose capaci di suggestionare il lettore ravvisabili in una grande messe di scritti critici e divulgativi apparsi prevalentemente su riviste di settore tra le quali figurano «Pomezia Notizie», «Silarus», «Punto di vista», «Nuova Tribuna Letteraria», «Vernice», «La Procellaria», «Talento» e «La Vallisa». 

In volume, per la saggistica, Scarselli pubblicò Conservazione dell’amore coniugale (2008), Il mio pensiero poetante (2011), Indagine molecolare sul Bello (2011) e Diafonie poetiche a contrasto (2011).

Hanno scritto sulla sua opera e attività letteraria, tra gli altri, Elio Andriuoli, Davide Argnani, Giorgio Barberi Squarotti, Domenico Cara, Rossella Cerniglia, Domenico Defelice, Silvano Demarchi, Ninnj Di Stefano Busà, Luigi Fontanella, Emerico Giachery, Sandro Gros-Pietro, Alfio Inserra, Stefano Lanuzza, Gianfranco Lauretano, Maria Grazia Lenisa, Nicola Lo Bianco, Paola Lucarini, Franco Manescalchi, Giuliana Matthieu, Walter Mauro, Carmelo Mezzasalma, Giancarlo Montanari, Rossano Onano, Davide Rondoni, Mario Sansone, Antonio Spagnuolo, Stefano Valentini, Anna Ventura, Vittorio Vettori, Esposito Vittoriano, Lucio Zaniboni, Lucio Zinna.

Per la critica sulla sua poesia, il cui repertorio di testi risulta assai ampio e diversificato, vanno senz’altro citati gli studi monografici Un’epica moderna dell’interiorità (1993) a cura di Nicola Amabile; L’equivoco di Edipo nella trilogia di V.S. (1994) a cura di Rossano Onano; La riflessione poetica di V.S. (1997) di Vittoriano Esposito; Oltre le colonne d’Ercole (1998) a cura di Gianna Sallustio; Le inconciliabili istanze del desiderio nella poesia di V.S. (1999) di Rossano Onano; Figura umana e poetica di V.S., (2004) di Federico Batini e Nostalgia del Dio-Madre nella poesia di V.S. (2012) a cura di Daniela Monreale.

Importantissima e irrefrenabile l’attività di divulgazione dell’opera di Scarselli effettuata dalla moglie, la signora Gemma Menigatti Scarselli (scomparsa nel 2018) che strenuamente ha inteso far conoscere l’ampia opera letteraria del marito in vari contesti culturali tra cui quelli di alcuni dei più rappresentativi premi letterari del nostro Paese. Riconoscimenti postumi all’opera di Veniero Scarselli sono stati conferiti dai Premi “Parole e Poesia” di Formigine (MO), “Argentario” di Monte Argentario (GR), “Medusa Aurea” di Roma, “La Rosa d’Oro” di Torre Alfina (VT), “Pegasus” di Cattolica (RN), “Thesaurus” di Matera, “Casentino” di Poppi (AR), “Mino De Blasio” di S. Marco dei Cavoti (BN), solo per citare i maggiori. All’interno del prestigioso Premio Letterario Casentino (giunto nel 2021 alla sua XLVI edizione) la sezione dedicata alla saggistica inedita è stata intitolata proprio nel nome di Veniero Scarselli.

 

  

Motivazione del conferimento del Premio:

 

L’opera letteraria del poeta e scrittore Veniero Scarselli meriterebbe una maggiore conoscenza e diffusione. Nel tempo, oltre a un vasto numero di pubblicazioni in volume dove palesemente prediligeva la forma del poemetto, collaborò a numerose riviste letterarie con suoi contributi critici, articoli, riflessioni sulla poesia e sullo stato dell’arte. Le sue vedute, pur ampie e dettagliate nel riferirsi agli argomenti che, di volta in volta, andava affrontando, non mancavano di far intravedere una mente salda, un ragionamento frenetico, una grande robustezza di ideali. A tutto questo si associava un piglio a volte volutamente polemico, teso non tanto a puntare il dito ma a sviscerare aspetti poco chiari di un mondo sommerso, poco studiato, attinente alla cultura contemporanea, ai suoi meccanismi, all’incapacità di definizione univoca di intellettuale. Scarselli era un fisico, ma si è rivelato anche un pregevole letterato al punto tale che, anche dopo la sua morte e grazie allo strenuo impegno dell’amata moglie Gemma, ha riscosso numerosi tributi, premi speciali a lui dedicati tra cui l’intitolazione a suo nome della sezione di Saggistica inedita all’interno del prestigioso Premio Letterario Casentino che annualmente si celebra a Poppi (Arezzo). Alla domanda che tempo fa gli veniva fatta su cosa è la poesia Scarselli rispondeva, perentorio e serafico come sua abitudine, “Un potente mezzo di riflessione su tutti i temi esistenziali che assillano il nostro tempo” chiarendo, da subito, che per lui la poesia non era né divertissement né qualcosa di scevro dall’esigenza di un impegno concreto dell’uomo sulla Terra. Dalle sperimentazioni e dalle documentazioni di branca scientifica – rimarchiamo che Scarselli fu un biologo ricercatore – alla consacrazione come letterato contemporaneo. Forse un po’ appartato e nell’angolo – come da alcuni osservato – senz’altro non per mancanza di merito e di valori ma per una sua connaturata scelta, come il buen ritiro degli ultimi anni nella proprietà di Pratovecchio Stia. Scarselli ha evidenziato con la sua penna sagace e puntuale, non timorosa di considerazioni un tempo anche azzardate, non sia stato altro che uno dei mezzi preferiti per l’avvicinamento e l’auscultazione del mondo. In questa ricerca ha sperimentato come la canonica forma poetica risultava spesso limitativa, una vera e propria gabbia, tanta era l’esigenza di spaziare, argomentare, condurre – sempre sull’andatura versificatoria – viaggi che necessitavano respiro, un percorso ben più ampio. Ecco che, come ricordava a Domenico Defelice nel 2005 in una nota intervista apparsa su «Pomezia Notizie» che “l’esplorazione mal si adattava alla poesia: solo il poema mi permetteva di sviscerare un tema in tutti i risvolti con una serie coerente e omogenea di pensieri”. E ciò è tanto più vero e palese se ci s’immerge nella lettura di alcune sue opere, quali l’avvincente Vera storia del vascello fantasma (2015) con echi del romantico Coleridge. Scarselli ha fatto di più, spingendosi oltre senza infingimenti convinto che la poesia potesse ricorrere nel pensatore non solo per veicolare messaggi edenici, di piena concordia e di benessere, quanto affrontare pure le zone di margine, varcare il buio del mistero, finanche dell’osceno (come lui stesso ebbe a dire) senza il peso di facili e fin troppo bigotte recriminazioni. Decadente, pessimista, nichilista, ermetico, cupo, introspettivo, sovversivo, criptico, enigmatico, sono solo alcune delle sfaccettature che la critica su Scarselli ha inteso rimarcare dimostrando ogni volta la limitatezza del giudizio, la poca conoscenza della vastità dell’intellettuale che oggi premiamo. Nel “Manifesto per la rinascita di una poesia di valore etico” così scrisse e ci piace ricordarlo: “Qualsiasi genere, storia, argomento, anche apparentemente banale o perfino quello ritenuto indegno dai benpensanti, ma che non sia fine a se stesso bensì punto di partenza per una considerazione esistenziale o morale, può essere motivo di “riflessione poetica”. Forse questa nuova poesia si potrebbe chiamare “di pensiero” […] La poesia non può e non deve essere un trastullo per chi non sa cos’altro fare, o il mezzo per sentirsi “qualcuno”. Sì, anche a costo di apparire ridicolo sostengo che la poesia dev’essere una specie di missione”.

 

(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)

 

 

Nota:

I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.

 

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