sabato 16 settembre 2023

La Commissione di Giuria della XII edizione (2023/2024)

 

BALDINU Stefano

È nato a Bologna nel 1979, risiede a San Pietro in Casale (Bologna). Dal 2009 inizia a partecipare regolarmente a concorsi dove ha ottenuto numerosi riconoscimenti sia in lingua che in vernacolo, prevalentemente in Lingua Sarda, tra i quali i Premi San Domenichino, Histonium, Nosside, Alberoandronico. Sue poesie sono state tradotte in spagnolo, inglese, albanese, cinese, rumeno e polacco. È membro di Giuria in vari concorsi letterari. Ha all'attivo la pubblicazione di sei sillogi poetiche ultima delle quali dal titolo “Storie” (2023). Nel 2018 gli è stato conferito il Premio Histonium alla carriera, nel 2021 gli è stato assegnato il Riconoscimento di Alto Merito per la poesia in occasione del Premio “Il Canto di Dafne”. È Socio familiare della Associazione Nazionale Carabinieri-Sezione di San Giorgio di Piano e Socio Poeta Accademico dell’Associazione Histonium di Vasto.

 

 

BINCI Fabia

E' nata a Jesi (AN) nel 1946 e vive ad Arenzano (GE). Laureata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stata docente di ruolo di Letteratura Italiana a Torino e a Genova. È iscritta all’albo nazionale giornalisti; ha pubblicato Haiku per un anno (2000) e Haiku golosi (1996). È presente in molte antologie di haiku della casa editrice Empiria: Haiku negli anni (2005; 2015), Haiku in Italia (2015; 2016; 2018). Dal 2006 ha rivestito il ruolo di giurato nel Concorso Internazionale Haiku “Cascina Macondo”. Dal 2007 è presidente del Premio Nazionale di Poesia “Città di Arenzano” e del Premio di Poesia “Luci a mare” per la scuola primaria e secondaria di Arenzano. Dal 2008 organizza laboratori di didattica della poesia nelle scuole di Arenzano. Dal 2018 è
membro della giuria del Premio Nazionale di Poesia "L'arte in versi".

 

 

CUPERTINO Lucia

È nata a Polignano a Mare (BA) nel 1986. Scrittrice, traduttrice e antropologa culturale. Ha vissuto per più di dieci anni in diversi Paesi dell’America latina. Scrive in italiano e in spagnolo. L’antologia bilingue Non ha tetto la mia casa / No tiene techo mi casa (2016) raccoglie il meglio della sua poesia. Nel 2023 è uscito il libro di racconti I rituali dell’addio. Alcune delle sue opere poetiche e narrative sono state tradotte in inglese, cinese, bengalese, polacco e albanese. Cofondatrice della rivista online La macchina sognante. Traduttrice di letteratura e in particolare poesia latinoamericana e voci indigene di Abya Yala.

 

 

CURZI Valtero

È nato a Senigallia (AN) nel 1957. Libero professionista, filosofo, scrittore, poeta e critico d’arte. Laureato in Filosofia all’Università di Urbino s’interessa d’arte per il legame che la unisce alla filosofia, soprattutto a quelle d’arte concettuale. Convinto sostenitore che l’espressione nasce dal profondo dell’inconscio, e da quello emerge per manifestarsi nel concetto espresso, il suo studio interpretativo assume così un’analisi speculativa anche psicologica, e filosofica sul tema dell’opera. Ha pubblicato testi filosofici, saggi letterari e poetici su varie riviste e rubriche letterarie, e antologie poetiche. Per la poesia ha pubblicato Universo di Emozioni (2011), Il tempo del vivere è mutevole (2017), Poetando d’Amore (2018); per la narrativa Sotto il cielo turchino di Bayan Olgii (2011) e Detti memorabili, pensieri e riflessioni dell’Omino delle foglie sulla Via del Tao (2017); per la saggistica Il giovane imperatore. Tra lo Sturm und Drang e il Romanticismo (2018), Eloisa nello Scito te ipsum di Pietro Abelardo (2019) Gerberto d’Aurillac. Un Druido papa nell’anno Mille (2019) e Leopardi Insolito. Tre saggi (2020).

 

 

DE ROSA Mario

È nato a Morano Calabro (CS) nel 1953; risiede da un paio d’anni a Castrovillari (CS). Scrive in versi e prosa dal 2006. Promoter culturale, fondatore del “Premio Internazionale Morano Calabro Città D’Arte”, giunto all’ottava edizione. Per il Premio dedicato a “Jack Kerouac” ha ottenuto il patrocinio del paese natio dello scrittore Lowell-Massachusetts. Presidente di giuria per sette anni del premio “Memorial Guerino Cittadino” di Rende (CS). Ha presieduto la giuria del premio G. Bertacchi (Progetto Alfa) di Sondrio per sette anni. Ha svolto la sua attività di giurato in molte regioni d’Italia, per la poesia in lingua e dialetto. Al suo attivo ha quattro premi alla carriera poetica.

 

 

ENNA Graziella

È nata a Oristano nel 1969, risiede a Bonarcado (Oristano). Laureata in Lettere Classiche presso l’Università di Cagliari, è docente di lettere nei licei. Lettrice attenta e appassionata, nutre uno spiccato interesse verso la critica letteraria, l’analisi testuale e intertestuale. Collabora con saggi, recensioni, letture critiche e percorsi letterari a due riviste online: “Nuova Euterpe” di Jesi e “L’Ottavo” di Viterbo. Nel 2019 ha vinto il primo premio nella sezione “saggistica” del concorso nazionale “L’arte in versi” di Jesi. Nel 2021 nel 2022 ha ottenuto due segnalazioni di merito nella sezione saggistica del concorso “Giuseppe Antonio Borgese” dell’Accademia Internazionale “Il Convivio” di Castiglione di Sicilia. Nel 2021, nel 2022 e nel 2023 ha conseguito tre premi da podio nel concorso “Paesaggio interiore” di Cingoli (An), ideato da Francesca Innocenzi sempre nella sezione saggistica.

 

 

FERRANTE Zairo

È nato ad Aquara (SA) nel 1983, vive a Ferrara dove lavora come Medico Radiologo. Ha pubblicato le raccolte di prosa e poesia: D’amore, di sogni e di altre follie (2009), I bisbigli di un’anima muta (2011), Come polvere di cassetti (2015), Itaca, Penelope e i maiali (2019), Lockarmi e curarmi con te (2022). Nel 2009 ha fondato il “DinAnimismo”, un movimento poetico/artistico di neoavanguardia. Suoi scritti figurano su diverse riviste e periodici culturali, sia on-line che cartacei. È stato inserito in numerose antologie collettive ed alcune sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, francese e cinese.

 

 

GIANGOIA Rosa Elisa

Vive a Genova, dove si è laureata in Lettere Classiche e specializzata in Filologia Classica. Redattrice di “Satura” e poi di “Xenia”, collabora anche ad altre riviste letterarie. Ha pubblicato romanzi (In compagnia del pensiero, 1994; Fiori di seta, 1998; Il miraggio di Paganini, 2005; Febe, 2018), saggi di critica letteraria (Appunti sulla poesia, 2011; Fiori di parole, 2023), un testo teatrale (Margaritae animae ascensio, 2014), sillogi poetiche (Agiografie floreali, 2004; Sequenza di dolore, 2010; La vita restante, 2014), testi di gastronomia letteraria (A convito con Dante, 2006; Magna Roma, 2017; Ricette nel tempo. I ricettari di cucina come genere letterario, 2020). È membro di giurie di concorsi letterari, nonché vincitrice di premi. Ha fondato l’Associazione “Il gatto certosino”, per la promozione del libro e della lettura, di cui è presidente. È pure presidente della Fondazione Zavanone di Genova per lo studio della poesia dal secondo Novecento.

 

 

GRIMALDI Fabio

Si è laureato in Lettere moderne, vive a Morrovalle. Incoraggiato da Mario Luzi, ha esordito giovanissimo con la raccolta di poesia Il vero della vita (segnalata al Premio Montale 1989). Tra le sue più recenti opere di poesia: Mi chiamo Barbone (LietoColle 2015), Gazzella. Canto infranto di un migrante (nota di V. Nardoni, LietoColle 2017), L’ape e la rosa (nota di G. Neri, Raffaelli 2018), Ardore di vita. Francesco d’Assisi (prefazione di G. Neri, La Vita Felice 2021). Si è occupato di Mario Luzi con i volumi: La stella della semplicità. Conversazione con Mario Luzi (Raffaelli 2001) e Vita fedele alla vita. Autobiografia per immagini (Passigli 2004). Ha curato l’antologia Con gioia e con tormento. Poesie autografe di autori italiani contemporanei (Raffaelli, 2003). Ha inoltre pubblicato libri di poesia per l’infanzia.

 

 

GUIDOLIN Giuseppe

È nato a Vicenza nel 1961. Poeta, ha svolto studi di Astronomia presso l’Università di Padova, dopo aver conseguito la maturità scientifica nella sua città.Predilige, in particolare, l’essenzialità della poesia ermetica, oltre all’immediatezza e profondità dei componimenti zen giapponesi e della tradizione orientale. Negli anni ha pubblicato varie raccolte di poesia, le ultime delle quali intitolate Le intermittenze dei petali (Ed. Fusibilialibri, 2017), Eufonie (Aletti editore, 2018) e Le effemeridi del cuore (Aletti editore, 2023), libro di poesie bilingue con traduzioni in arabo a cura di Hafez Haidar.. Da tempo fa parte di Giurie di premi letterari e ha partecipato a diversi concorsi ricevendo vari riconoscimenti. Collabora inoltre con alcune Associazioni culturali e artistiche che operano nel territorio nazionale. Diverse sue liriche sono state inserite e recensite in antologie specializzate, altre sono state tradotte in inglese, francese, rumeno, sardo nuorese e arabo. Sue prefazioni e contributi critici sono apparsi in volumi poetici di diversi autori e in riviste online e cartacee di carattere artistico e letterario.

 

 

INNOCENZI Francesca

È nata a Jesi (Ancona). Di formazione antichista, è autrice di poesia, prosa e saggi. Nel 2023 è uscita in Romania la sua plaquette bilingue Halou de toamnǎ/ Alone d’autunno per Edizioni Cosmopoli di Bacǎu. Per Edizioni Progetto Cultura ha diretto una collana di poeti esordienti, «La scatola delle parole», tra il 2007 e il 2012, e curato alcune pubblicazioni antologiche, tra cui Versi dal silenzio. La poesia dei Rom (2007); L’identità sommersa. Antologia di poeti Rom (2010); Il rifugio dell’aria. Poeti delle Marche (2010). È redattrice del trimestrale di poesia «Il Mangiaparole», della rivista online «Poesia del nostro tempo» e collabora con vari blog letterari con recensioni e articoli sulla poesia greco-romana e contemporanea. Ha ideato e dirige il Premio di poesia Paesaggio interiore ed è direttrice artistica dell’omonimo Festival.

 

 

MADDAMMA Antonio

È nato nel 1976 a Senigallia (AN), dove vive. Laureatosi in Lettere all’Università di Bologna con una tesi sul poeta rinascimentale in lingua latina Francesco Arsilli, è studioso di storia e letteratura locale. Ha curato (con Nino Bucci e Flavio Solazzi) l’editio princeps degli Historiarum libri duo di Pietro Ridolfi in Storia della città di Senigallia e della sua Diocesi (2017). Scrittore, poeta in lingua e dialetto, dal 2006 è redattore del blog letterario “LibriSenzaCarta” e dal 2016 è membro del collettivo di scrittura “Carboneria Letteraria”. In veste di regista e attore ha realizzato un adattamento e riduzione teatrale del Pluto di Aristofane (2006) e dell’Anna Bolena di Benedetto Arsilli (2010). Ha curato le antologie di racconti Marchenoir (2012), Tremaggio (2014), Tutti i gusti. Storie di gelati (2016). Sue poesie in dialetto sono presenti in antologie e riviste letterarie. La sua ultima pubblicazione è il romanzo storico La rotta de Senegaglia (2021).

 

 

MAGLI Simone

Simone Magli nasce come poeta: specializzato nella sintesi, difatti si occupa anche di altre scritture brevi, come l’aforisma e l'haiku. Quattro pubblicazioni cartacee all’attivo (tre di poesia e una di aforismi) più tre eBook nati da suoi profili social. Vincitore di vari premi letterari e giurato per le sezioni poesia e haiku in due concorsi nazionali: uno letterario (questo) e uno filosofico. In parallelo porta avanti e divulga la mobilephotography e si interessa e scrive circa l'impatto dei media nelle relazioni e su temi umanistici in generis.

 

 

MARCUCCIO Emanuele

È nato a Palermo nel 1974. Per la poesia ha pubblicato Per una strada (2009), Anima di Poesia (2014), Visione (2016); per gli aforismi Pensieri Minimi e Massime (2012) e per il teatro Ingólf Arnarson (2017), dramma in versi di ambientazione islandese e medievale. È redattore delle rubriche di Poesia e di Aforismi della Rivista di Poesia e Critica Letteraria “Nuova Euterpe”. Membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali dal 2012, tra cui tutte le edizioni de “L’arte in versi” (Jesi). È presente in numerose antologie tra cui «L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990 - 2012)» (2012), a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo. È ideatore e curatore del progetto “Dipthycha” dove la forma del dittico e del trittico poetico viene declinata rispettivamente a due e a tre voci di autori diversi, del quale sono editi quattro volumi antologici (2013; 2015; 2016; 2022) a scopo benefico.

 

 

MARTILLOTTO Francesco

È nato a Lago (CS) nel 1972. Si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università della Calabria. Presso lo stesso ateneo ha conseguito il dottorato di ricerca in “Scienze letterarie, retorica e tecniche dell’interpretazione” e, dal 2002, ha collaborato, con la cattedra di Letteratura italiana come cultore della materia; nel 2008-2010 è stato docente a contratto di “Competenze linguistiche” e del “Laboratorio di educazione linguistica”. Attualmente è docente di ruolo di Lettere. Ha pubblicato articoli, saggi e quattro monografie su Torquato Tasso e la lingua del Cinquecento. Inoltre, ha scritto sull’umanista Flavio Biondo,  Foscolo, Severino Ferrari,  Pascoli, Hesse, Montale, Palazzeschi, Luzi,  Pasolini, Morante, Pavese, Rodari, Leopardi,  García Lorca, Corazzini, Dante e sul poeta Alberto Bertoni; parte di questi articoli sono stati raccolti nel volume Percorsi letterari. È redattore della rivista “Nuova Euterpe” e cura note di introduzione e prefazione per testi in prosa e in poesia.

 

MONFREGOLA Vincenzo

È nato a Napoli nel 1976. Ha intrapreso svariate attività culturali, diventando parte integrante di redazioni giornalistiche, pubblicando diverse recensioni su testi e periodici letterari. Ha preso parte a concorsi letterari posizionandosi sempre egregiamente. Per la poesia ha pubblicato Nel tempo dei girasoli (2001), Follia (2012), Maschera (2013) e Nelle navi di cemento e amianto (2017). Nel 2014 ha ricevuto il “Premio alla Carriera per la Letteratura” alla IV^ Edizione del Gran Galà di Poesia “Rende… in versi”. L’autore è stato ospite in diversi salotti letterari per conferenze in tutto il territorio nazionale riscuotendo un interesse sino ad arrivare agli studi televisivi RAI, il suo intervento per quest’ultimo lavoro viene richiesto per la trasmissione Community di RAI ITALIA nell’aprile 2018.

 

 

SACCO Antonio

È nato ad Agropoli nel 1984, vive e compone versi nel cuore del Parco Nazionale del Cilento (Vallo della Lucania, Salerno). È uno studioso e un ricercatore della poesia estremo–orientale (soprattutto di poesia haiku); ha pubblicato su molte riviste internazionali dedicate a questo genere poetico, oltre a essere l’autore di numerosi articoli sia tecnici sia divulgativi sulla poesia d’origine giapponese. Dal 2017 cura la rubrica chiamata “Echi da Shikishima” per Poesia del Nostro Tempo, proponendo non solo recensioni o interviste, ma anche articoli di approfondimento su vari aspetti del genere haikai. Nel 2018, 2019 e nel 2020 è stato inserito nella “European top 100 most creative haiku author”. Già giudice in tre concorsi nazionali di poesia per la sezione haiku; ha, inoltre, pubblicato due raccolte poetiche. L’ultima è intitolata “Eppure ancora i nespoli – Dissertazioni sullo haiku” (Nulla Die Edizioni 2020).

 

 

STANZIONE Rita

È autrice di poesie, haiku e racconti brevi; ha partecipato alla stesura di due romanzi collettivi, il secondo di prossima uscita. Finalista in numerosi concorsi letterari, è risultata più volte vincitrice o tra i primi posti. Sue opere sono presenti in antologie, riviste e siti di letteratura nazionali e internazionali, tradotte in più lingue. Alcune sono state selezionate per la rubrica Bottega di poesia de la Repubblica. È socia e collaboratrice del Movimento letterario-artistico UniDiversità APS di Bologna, autrice della Collana Wiola e della rivista Quaderni. Fa parte inoltre dell’Associazione culturale Poesie Metropolitane di Napoli. È tra gli autori del blog di cultura e letteratura Alessandria Today. È stata redattrice di Seven Blog. Ha pubblicato raccolte di poesie a partire dal 2012. Tra le ultime: Canti di carta, Fara Editore 2017; Di ogni sfumatura, Libreria Editrice Urso 2017; Da quassù (la terra è bellissima), 4 Punte Edizioni 2021.

 

 

VARGIU Laura

È nata a Iglesias, in Sardegna, nel 1976. Dopo un percorso di studi classici, si è laureata in Scienze Politiche presso l’Università di Cagliari, discutendo una tesi in storia e istituzioni del mondo musulmano. Con racconti e poesie è presente in numerose raccolte antologiche nazionali. Tra le sue pubblicazioni, Il cane Comunista e altri racconti (Gli Occhi di Argo, 2012) e Non fa rumore il pianto d’un bambino (Edizioni Migr-Azioni, 2020). Tra i vari riconoscimenti ottenuti, il primo posto alla XXVII edizione del Premio “La Mole” di Torino (2013) e, in anni più recenti, il primo posto alla XIII edizione del Concorso Internazionale “Invito alla poesia” di Trieste (2020). Redattrice della Rivista online di poesia e critica letteraria Nuova Euterpe, collabora anche ad altre riviste letterarie su internet. Nel corso degli ultimi anni ha fatto parte della giuria di diversi concorsi letterari.  

 

 

ZANARELLA Michela (Presidente di Giuria)

È nata il 1° luglio 1980 a Cittadella (PD). Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diciotto libri. Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe “Meditations in the Feminine”, edita da Bordighera Press (2018). Giornalista, autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di Periodico italiano Magazine e Laici.it. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi, cinese e giapponese. E’ tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma Nord” edito da SEM. Nel 2023 ha vinto ex aequo il premio nazionale di poesia “Vincenzo Pistocchi” aggiudicandosi la pubblicazione della raccolta “L’eredità del bosco” con Macabor Editore.

 

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SPURIO LORENZO 

(Fondatore e Presidente del Premio - senza diritto di voto)

Lorenzo Spurio (Jesi, 1985), poeta, scrittore e critico letterario. Per la poesia ha pubblicato Neoplasie civili (2014), La testa tra le mani (2016), Le acque depresse (2016), Tra gli aranci e la menta. Recitativo dell’assenza per Federico García Lorca (2016; 2020), Pareidolia (2018) e Il restauro delle linee (2021). Sue poesie sono state tradotte e pubblicate in spagnolo, portoghese, catalano, polacco, rumeno, albanese, greco e arabo. Ha pubblicato vari saggi, in volume e rivista, articoli e monografie su autori della letteratura italiana e straniera. Studioso di poesia, traduttore dallo spagnolo (César Vallejo, Antonio Machado, Luis Cernuda, Miguel Hernández e Federico García Lorca del quale è considerato grande studioso con una fitta attività critica ed eventi, recital e conferenze sul territorio nazionale). Presidente e membro di giuria in vari concorsi letterari nazionali, è direttore della rivista di poesia e critica letteraria “Nuova Euterpe”. 

Sandra Carresi

Sandra Carresi (n. 1952)

Premio Speciale "Alla Carriera"

III edizione - 2014



Biografia dell'autrice:


Sandra Carresi è nata a Firenze. Ha frequentato la scuola Giovanni da Verrazzano a Firenze, conseguendo il diploma di Segretaria d’Azienda con il quale all’inizio degli anni ’70 ha avuto modo di trovare lavoro in un Borsettificio. Ci è rimasta fino al 1976. A metà del 1976, invece, è entrata a lavorare all’ARCI Provinciale di Firenze. E’ in pensione dal 2011 e si dedica alla scrittura, in particolare alla poesia. Molte delle sue poesie e racconti sono state pubblicate sul sito letterario Racconti Oltre e sul suo blog personale. Per la poesia ha pubblicato I cristalli dell'alba (2014), Le ali del pensiero (2013), L'ombra dell'anima (2012), Dalla vetrata incantata (2011), Una donna in autunno (2010). Per la narrativa, le raccolte di racconti Ritorno ad Ancona e altre storie (2012 - insieme a Lorenzo Spurio), Non mi abbraccio, mi strizzo… ( 2009), Battiti d’ali nel mondo delle favole (2008 – insieme a Michele Desiderato), Mi voglio raccontare (2000).



Motivazione del conferimento del Premio:


Il profilo poetico di Sandra Carresi è lungo, significativo e di indubbio interesse per il critico letterario dell’età contemporanea. Apertosi nel 2010 con una pubblicazione dal titolo “Una donna in autunno”, ha visto poi seguire numerose altre sillogi poetiche tra cui “Dalla finestra incantata “ (2011), “L’ombra dell’anima” (2012), “Le ali del pensiero” (2013) e la recente “I cristalli dell’alba” (2014). Opere ben congegnate, riuscite, motivo di entusiasmo da parte di critici e lettori qualunque nelle quali l’universo concettuale di Sandra spazia dalle tematiche del ricordo alle espressioni più concrete di amore, per i familiari o altri cari, con una particolare suggestione per l’elemento naturale, sia esso vegetale che floreale. A ispessire ulteriormente un pedigree poetico variegato e profumato, in termini recenti si è notato il bisogno della Poetessa di ricorrere anche alle tematiche di impatto più marcatamente civili con le quali si è occupata, prevalentemente, dello stato di disagio, depressione e insicurezza fisica e morale in cui l’uomo contemporaneo vive. 

Non è solo il lodevole ed entusiastico profilo letterario di Sandra Carresi a motivare il conferimento di questo Premio alla Carriera Poetica, ma anche la sua inestimabile caratura umana di donna sensibile, disponibile, felicemente collaborativa, instancabile lavoratrice per aiutare sempre gli altri nella realizzazione di eventi e/o situazioni contingenti. Una donna che si è distinta per le sue connaturate doti umane, per la sua amicizia e spontaneità, per la genuinità del temperamento e la comprensione degli altri. Elementi, questi, che la rendono una persona alla quale conferiamo questo Meritato premio affinché continui con la sua grande penna di poetessa (ma anche di narratrice) a regalarci suggestioni, a farci riflettere e a condividere con noi esperienze di un vissuto che ha tanto da insegnarci. E perché continui ad accompagnarci con la sua infallibile serietà e inappuntabile professionalità nel campo della letteratura in futuri progetti perché la Sua presenza onora noi come Amici e colleghi scrittori, e arricchisce l’Arte tutta.

 

(Motivazione critica stilata da Lorenzo Spurio, Presidente del Premio)

 

Nota:

I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.

Marisa Provenzano


Marisa Provenzano (1950-2020)

Premio Speciale "Alla Carriera"

IV edizione - 2015




Biografia dell'autrice:

Marisa Provenzano è nata a Catanzaro, dove vive. Laureata in Filosofia, ha insegnato nelle Scuole Superiori e si è sempre dedicata alle attività artistiche e letterarie. Scrive sin da quando era bambina e nel 1971 ha pubblicato il suo primo libro di poesie dal titolo Triangolo di luce.

Negli anni ’60- ’70 ed ’80 sue liriche sono state pubblicate su «Calabria Letteraria», sul quotidiano  «La Tribuna» e sulle antologie della casa Editrice Ursini, vincendo anche una Medaglia d’oro al Concorso Letterario “Città di Catanzaro”.

Tra le altre pubblicazioni per il genere poetico si segnalano La Porta del Mondo – Poesie e lettere d’amore (2007), La Clessidra (2009), Luci oblique (2009), Riflessi di luna (2010) e Origami dell’anima (2012). Sue liriche sono state tradotte in portoghese e in spagnolo.

Per la narrativa ha pubblicato i romanzi Qualunque cosa accada… amala (2008) e Baliva (2011).

È Membro Onorario a Vita, per meriti letterari, del “Centro Divulgazione Arte e Poesia” di Sutri, delegata Regionale per la Calabria di Cultura No Stop (già Salotto Letterario), con delega da Torino, responsabile per la Calabria del Cenacolo Internazionale “Altre Voci” di Milano, accademica dell’Accademia Internazionale il Convivio.

Fa parte di alcune Giurie di Premi Nazionali.

Numerosi i premi letterari e i riconoscimenti conseguiti tra cui il 1° Premio al XV Concorso Nazionale di Poesia “Città di Seregno” (2008), il 1° Premio al Premio Letterario Int.le Memorial Gennaro Sparagna (2009), il 1° Premio al Premio Naz.le di Poesia “La Spezia oggi”, il Premio Speciale della Giuria al Premio “Città di La Spezia” (2011), il Premio alla Carriera come scrittrice e poetessa conferito da Radio Italia 1, dal Club dei Cento e dal Salotto Letterario di Torino (2011), il Premio Aureo al Premio Memorial Guerino Cittadino (2012), il 1° Premio Int.le “Gaetano Cingari” (2013), il Premio Speciale “Città di Reggio Calabria”, finalista al Premio Rhegium Julii (2014), il 3° Premio al Concorso “Città di Salsomaggiore” (2015),…



Motivazione del conferimento del Premio:


Così si definisce e si presenta la scrittrice-poetessa Marisa Provenzano: “Scrivo da sempre e amo le “parole”. Esse sono ali per andare oltre gli spazi e sottili fili immaginari per tessere tele. Sono un'operatrice culturale, organizzo eventi e amo ciò che appartiene al bello, perché sono convinta che ciò di cui l'uomo ha bisogno sia proprio la bellezza. La poesia è il risultato di un'alchimia tra ciò che di fisico, metafisico, religioso e filosofico c'è nella ricerca dell'uomo per dare un “senso” alla sua vita. Per me la poesia è un fuoco perenne che arde nel cuore, è linfa e radice, che alimenta e tormenta, che si cela e si svela, ha vita di per sé e ti fa vivere”

La poetica della Nostra è il risultato di un canto venuto fuori tutto d’un fiato, genuino, sincero, caldo di fuoco interiore; attributi che riscattano ampiamente il suono di una costante tematica analizzata, adattata ad ogni aspetto o momento dell’attenta psicologia della poetessa, che deve per necessità esprimere. Marisa Provenzano corrisponde esattamente a quell’immagine dell’io lirico che si affida ai versi senza figurativismo cerebrale, senza infingimenti verbali perché... “i suoi occhi scrutano/oltre i sentieri del cielo […] e in ogni sua lirica ritroviamo il solco della più pura tradizione poetica […] “le sue parole aleggiano nel tempo” con la sostanziale esigenza di gridare alla luce del sole la realtà di un’arte che è sofferenza e anelito, ricerca ed espressione, gioia ed emozione.  Storie di vita vera, senza distinzione alcuna, diventano protagoniste di un microcosmo carico d’amore per il prossimo, anche nel suo lato amorale; un invito a guardare oltre le apparenze, per toccare con mano e con estrema e delicata sensibilità, quel mondo di derelitti, emarginati e dimenticati che la Provenzano definisce “Le anime del vento” […] “Vagano in notti senza luna/le anime del vento/ Invisibili/agli occhi dei passanti/laceri negli abiti/e senza amore”; tematiche queste, che rendono appieno il senso di una più grande armonia tra l’apparire e l’essere e implicano uno stile di vita di tangibile solidarietà.

La vita è un “eterno labirinto” dove gioie e dolori si susseguono, sta a noi ricercarne il senso che ci liberi dagli affanni e possa così garantire quella consapevolezza che nulla accade per caso e che, dietro a ogni evento, esiste una mano divina, quel mistero pronto a sostenerci in ogni nostro percorso […] “la mia vita tra le crepe/di una storia senza senso […] /come lume per la via/di un eterno labirinto”. Marisa Provenzano, da vera studiosa della filosofia sa riconoscere quel “male di vivere” di stampo montaliano, che testimonia il malessere, l’impotenza dell’intellettuale e della cultura che sa di aver perso i propri punti di riferimento storico, li riassume metaforicamente in quei “treni lenti” del passato, in quella preziosità rappresentata dai sogni che mai dovrebbero abbandonarci […] “Non ci sono più/quei treni lenti/e quei rumori/ che avevano/ il suono del domani”. Note nostalgiche dunque, si fanno strada nel cuore della poetessa, la scuotono dalla solitudine di distacchi dolorosi, le restituiscono coraggio e speranza per allontanarla dall’aridità e il senso di vuoto della vita umana.

La poesia ha un valore inestimabile, diviene strumento di riscatto e di amore universale, tanto da sostituirsi ai fiori persino nell’ultimo viaggio […] “Non ho portato fiori/alla tua tomba/ma solo le parole dei miei versi/per imprigionare/la pace dell’anima/per liberarle/dalle catene della morte”.

Lo stile semplice, umile e spontaneo di tale poetica, a tratti quasi crepuscolare, concorre infine, a rafforzare la ricerca di quei tranquilli angoli del mondo e luoghi conosciuti dell’anima in cui rifugiarsi ove l’arte del poetare diviene pura forma di auto-espressione e di riflessione.


(Motivazione critica stilata da Susanna Polimanti, Presidente di Giuria)


 

Nota:


I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.





Bruno Epifani

Bruno Epifani (1936-1984)

Premio Speciale "Alla Memoria"

IV edizione - 2015


 

 

Biografia dell'autore:


Bruno Epifani è nato a Novoli (LE) nel 1936. Fin da ragazzo ha voluto promuovere nel paese attività culturali di vario genere, fondò con altri amici il Circolo Culturale “Pippi Ferraro” che fu catalizzatore di fermenti creativi considerevoli per un piccolo centro del Salento. Per dar fede alla sua idea di giustizia volle insegnare ai ragazzi meno fortunati, in quel ghetto che erano le classi differenziali, convinto che a tutti va data un’opportunità.

Si è sempre interessato di letteratura contemporanea, in particolare si è impegnato nello studio di poeti quali Quasimodo, Gatto, Bodini; si  è laureato con una tesi su Tommaso Fiore.

Autore in vita di un solo volume, Epistolario Salentino (L’Orsa Maggiore, Lecce 1967) e di due volumi postumi, Una terra d’origine (Pensionante de’ Saraceni, Caprarica di Lecce 1986) e Alle radici di Eva (Milella, Lecce 2014). L’anelito a conoscere altri luoghi, lo ha spinto a insegnare anche all’estero, prima al Cairo, nel 1975, poi a Barcellona, nel 1978.

È morto a Roma nel 1984.



Motivazione del conferimento del Premio:


Bruno Epifani, poeta nato a Novoli nella provincia leccese nel 1936 e deceduto prematuramente a Roma nel 1984, ci ha lasciato un’eredità culturale non indifferente sotto forma di un nutrito mannello di versi. La prima pubblicazione, dal titolo che marca da subito il profondo legame con la sua terra ossia Epistolario salentino è del 1967. Si tratta dell’unico lavoro organico in forma cartacea che lo stesso Epifani riuscì a vedere completo e a diffondere tra amici e conoscenti. Ad esso seguirono la compilazione di versi prodotti dall’uomo nel corso degli anni nel volume postumo Una terra d’origine del 1986 e, in termini più recenti grazie all’impegno e alla volontà della moglie, il volume Alle radici di Eva pubblicato nel 2014.

Ciò che è possibile osservare con imperitura certezza  è che Epifani tingendo i suoi versi di un fascino incantato e al contempo critico nei confronti della sua terra può essere a ragione inserito in quell’ampia compagine della letteratura italiana contemporanea che ha posto l’accento sulle forme e sui disagi sentiti nella questione meridionale.

Il carattere che contraddistingue i cosiddetti meridionalisti è senza dubbio quel grado di conservazionismo anche nei più progressisti che conduce quel tipo di letteratura, narrativa o poesia, ad allestire una certa posizione ideologica tendente alla difesa del territorio. Si tratta di una posizione ben precisa in bilico tra tradizione e quindi conservazione della propria storia e dei propri valori ed una certa enfasi drammatica tipica di un certo illuminismo progressista e liberale. La difesa della terra, dei propri valori non è chiusura ma apertura verso il prossimo, verso una certa contaminazione. In altre parole, si viene a realizzare un vero programma politico e federalista ma di natura estroversa. Estroversione tipica di un liberalismo gobettiano che è palpabile in Dessì (con la faccenda delle "chiudende"), in Silone nel problema marsicano tra latifondisti e braccianti, in Jovine alle prese di un Molise lontano dal potere, sino ad Alvaro nella sua Calabria, ed è forse rintracciabile in Carlo Levi l'apogeo di questo sentimento. Sentimento di coscienza che in Sciascia fa sì che l’intera Italia sia poi considerata una Sicilia. Si tratta in sostanza di un modo di vedere o meglio guardare il mondo attraverso la lente di un Meridione non più derelitto e vittima ma di un’area geografica dove la storia di un paese se pare finire lì, ricomincia senza mezzi termini. Il sud, il tanto celebrato mezzogiorno italiano da Scotellaro a Brancati, da Jovine a Cuoco, da Salvemini a Lavava passando da Leonetti, Bonaviri, Fava non è altro che il teatro dove si inscena la rivincita dopo tanto dolore, dove si allestisce una nuova idea politica più sostenibile, che letterariamente viene espressa attraverso un realismo estremo e che trova nel soggetto l’idea di stato.

Nelle poesie di Epifani è difficile non rintracciare un elemento vegetale od animale che sia a caratterizzare concretamente la dimensione naturalistica di una terra di ulivi arcaici costeggiata da un mare dolce e compagno di avventure. L’esistenza del Nostro è stata marcata da periodi di soggiorno all’estero (Il Cairo prima, Barcellona poi), ambienti nei quali ha potuto sperimentare in questo congedo intimo e sradicamento fisico dalla sua terra un nuovo e più profondo attaccamento alla stessa. Le poesie di Epifani ci parlano di un rapporto contrastivo instaurato con l’ambito provinciale che ha determinato la sua giovinezza ed adolescenza: un amore sofferto a tratti perturbato e insondabile nella concretezza e al contempo il bisognoso ricorso ad un esodo, pur non convinto e innervato da strascichi di rimorso.

Meritano la giusta attenzione quei carmi lirici di Epifani dove l’amore per la terra, quel legame serrato e inscindibile con Gea, si metamorfizza e diluisce nella dimensione degli affetti che riguardano l’intimità. Alle radici di Eva risulta così un canzoniere d’amore per la sua donna, una collezione di componimenti nei quali si invoca e si rende grazie per la straordinarietà di un legame d’amore e lo stupefacente sincronismo emozionale degli amanti. Nel connubio mitico tra sé e la terra finisce così per esser contenuto al suo interno, in quel magma riottoso di affezione all’ambiente rituale e domestico, la lode all’amata “ragione della mia nascita/ragione della mia morte”, punto focale di un inizio programmatico e la fine di un rimestare di memorie.

La lontananza dal Sud rigoglioso e fraterno e dall’agognata donna-sposa potrebbe essere un motivo ulteriore di tormento capace di svilire l’animo del Nostro ma così non è perché entrambi vivono nel pensiero e si solidificano nella reminiscenza reiterata. Quel “filo intessuto” tra lui e la sua donna è, allora, una trama d’organza incorruttibile, tanto forte da riuscir a superare ciascun attrito, colpo o rottura a rimarcare quella condizione esistenziale precipua in Epifani ossia della dualità nell’unità: l’unica “condizione per esistere:/ [siamo] io e te”.


(Motivazione critica stilata da Lorenzo Spurio, Presidente del Premio)


 

Nota:

I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.

 


Novella Torregiani Grilli

Novella Torregiani Grilli (1935-2015)

Premio Speciale "Alla Memoria"

IV edizione - 2015

 

 

 

 

Biografia dell'autrice:


Novella Torregiani è nata a Porto Recanati (MC) nel 1935.

Insegnante elementare, si è dedicata a coltivare l’arte sotto vari aspetti: poesia, fotografia e musica. Per la poesia pubblicò Così per caso (GEV, Venezia, 1991), Oltre orizzonti (Aletti, Guidonia, 2009); in dialetto portulano pubblicò Èccheme cchi (Tecnostampa, Loreto, 1998), Magm’artis (Ibiskos, Empoli, 2006) e Stelle de maru (Simple, Macerata, 2012). Tra gli altri libri, anche Filastrocche dell’arcobaleno, (Simple, Macerata, 2006) e Novellina e la guerra (Simple, Macerata, 2013). È presente in numerose antologie marchigiane e nazionali.

Per vari anni ha presieduto l’Associazione “Coro a più voci” di Porto Recanati con la quale ha organizzato recital di poesia, concorsi letterari e presentazioni di libri. È stata membro di giuria nei premi di poesia “Città di Porto Recanati” e “Poesia Estate”.

Numerosi i premi letterari vinti tra i quali il Premio Letterario Dialettale Nazionale “Quinto de Martella” di Camerino (2004), il 2° Premio “Baldassarre degli Olimpi” di Sassoferrato (2004),..

È morta a Civitanova Marche (MC) nel 2015.



Motivazione del conferimento del Premio:


La recente scomparsa di Novella Torregiani ha lasciato la comunità letteraria priva di uno dei pochi fari rassicuranti e amici che negli ultimi decenni hanno illuminato le esperienze e il sentimento artistico di molti. La poetessa, fedele al suo legame con la terra nella quale ha vissuto ed operato nel descrivere se stessa, così diceva: “Per caso, mi dicono poetessa.... sono nata e abito in Porto Recanati, in quel di Macerata o... Ancona, nelle bellissime Marche.... amo l'arte in ogni sua espressione.... sono serena e amo la gente.... il mondo.... il creato.... e l'eventuale Creatore”.

Ci pare di credere che nella poesia di Novella, sia quella propriamente nel dialetto portulano che quella in italiano, ha in un certo modo intessuto sempre un dialogo con l’entità celeste attraverso la sua profonda amabilità nel saper intingere il sentimento e renderlo emblema di una necessità corale.

Profondamente impegnata nella valorizzazione della cultura a tutto tondo per mezzo della sua Associazione culturale “Coro a più voci”, la sua collaborazione in Giuria nel Premio di Poesia “Città di Porto Recanati”, presentazioni di libri, mostre di pittura e quant’altro, ha dimostrato con caparbietà un’estrema fiducia nella parola intesa come potenzialità di incontro e maturazione.

Multidisciplinare per la sua spiccata propensione e interesse nei confronti di varie discipline artistiche in campo poetico si è caratterizzata per il gusto della forma e la ricerca lirica ma anche per la sperimentazione e l’utilizzo di vari moduli espressivi. Maestra indiscussa del canto popolare, ha dato voce alla vicende di una realtà di provincia fortemente vissute e alle quali era profondamente legata, ha dipinto scenari emozionali con un versificare pulito e soave, lucido e dall’ineguagliabile figurativismo espressivo.

Del suo connubio con la società e dell’insopprimibile natura enfatica e amorevole, Novella dà traccia anche nella ricca produzione in prosa e in particolar modo nella raccolta di favole e filastrocche, generi canonici della letteratura popolare, con i quali, nelle vesti di una maestra che tutti avremmo voluto avere, racconta ed incanta, fa immaginare ma anche riflettere educando, dunque, in modo sapiente ed innovativo.

È senza dubbio l’impiego del vernacolo, quello particolarissimo e curioso di Porto Recanati, felice commistione di rimandi fonici all’anconitano e con un’impalcatura che ha molto del maceratese, la voce più autentica di Novella Torregiani che, in opere quali Èccheme cchi (1999) e Stelle de maru (2000) guadagna una posizione meritevole all’interno dei neodialettali presenti in Regione. La sua arte, pur muovendo da un grande legame e rispetto nei confronti della tradizione e dell’esigenza di difendere la tipicità locale convive altresì con una carica performativa interessante che la porta a sperimentare, come è appunto il caso della raccolta di haiku in dialetto portorecanatese. Procedimento in sé curioso, innovativo e dai risultati tutt’altro che intuibili, frutto di una ricerca attenta di Novella verso altri moduli espressivi dell’arte poetica, non necessariamente connaturati nella nostra storia della letteratura che possono, però, essere utilizzati e percorsi, magari rivisti e re-inventati, per farli più nostri ed adattarli alle nostre esigenze, proprio come accade nel volumetto Èccheme cchi.

Siamo convinti nel sostenere che la poetica di Novella Torregiani abbia rappresentato una ricchezza invalutabile che oggi giorno tutti noi poeti siamo chiamati a raccogliere e ad ascoltare affinché quella soavità del verso, quell’inclinazione alla preghiera e alla lode, quelle immagini edeniche e di speranza che ci ha donato, siano giorno dopo giorno da noi accolte con una contentezza verso la Vita e con la rassicurante forza che la Nostra ci ha sempre trasmesso.


(Motivazione critica stilata da Lorenzo Spurio, Presidente del Premio)


 

Nota:

I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.