Giusi Verbaro Cipollina (1938-2015)
Premio Speciale "Alla Memoria"
V edizione - 2016
Biografia dell'autrice:
Giusi Verbaro nacque a Catanzaro nel 1938. Visse tra la Calabria e Firenze, città di adozione, di importanti incontri e sodalizi letterari. Si è occupata di letteratura sin dagli anni ’70 dedicandosi alla poesia, alla saggistica e operando in varie direzioni sempre per la promozione della cultura umanistica.
Con
una laurea in Biologia e una densa attività nel mondo dell’insegnamento, la
Verbaro ha sempre sentito l’esigenza di dedicarsi alla poesia. Negli anni ’80 e
’90 ha partecipato e dato vita ad incontri e dibattiti attorno ai temi della
poesia italiana dell’ultimo ventennio in sedi istituzionali, prendendo parte
attiva alla organizzazione di premi letterari, fondandone anche alcuni di
notevole prestigio quali il “Città di Catanzaro”, il “Cariati”, il “Sant’Andrea”
e il “Città di Soverato. Ha organizzato numerosi eventi di carattere letterario
con particolare attenzione alla poesia tra cui i convegni presieduti da Mario
Sansone nel 1981 e nel 1984.
Il
suo impegno per la cultura è stato a tutto tondo prendendo parte attiva a
seminari, conferenze, organizzando momenti di incontro e condivisione, di
approfondimento, laboratori di scrittura creativa e sui linguaggi della poesia.
Numerose
sue poesie vennero pubblicate in opere antologiche, riviste letterarie e di cultura,
studi critici contemporanei, saggi, sia in italiano che in lingua straniera.
Ingente
e particolarmente densa la sua produzione poetica raccolta in un vasto numero
di pubblicazioni cartacee: Voglio essere
voce (Regione Letteraria, 1970), Traiettorie
e traslazioni (Forum, 1979), A
valenze variabili (Forum, 1981), Un
Dio per la domenica (1983), Mediazioni
e ipotesi per maschere (Vallecchi, 1985), Utopia della pazienza (Forum, 1986), Itaca Itaca (Forum, 1988),
L’eroe (Edizioni Confronto, 1989), Otto
tempi d’amore (Carpena, 1990), Appunti
d’autunno (1991), Per amore, per
follia (Periferia, 1991), Touches
d’automne (Les amis de la poésie, 1993), Le lune e la regina (Book Editore, 1993), Nel nome della madre (Manni, 1997), Nostos (L’Alternativa, 1998), Fondali
(L’Alternativa, 2001), Luce da Hakepa
(Book Editore, 2001), Solstizio d’estate.
Romanzo in poesia (Manni, 2008), Il
vento arriva da uno spazio bianco (Interlinea, 2013). Ha anche curato
l’antologia I poeti della Calabria
(Forum, 1982).
Sulla
sua produzione sono stati realizzati due video documentari: “Per la poesia di
Giusi Verbaro: una mai ricomposta meraviglia”, a cura e per la regia di
Gabriella Maleti e “Giusi Verbaro: l’erranza le rotte” a cura di Salvatore
Corea. L’antropologo e giornalista Mauro Francesco Minervino nel 2003 ha
dedicato un ampio saggio monografico analizzando l’opera poetica della Verbaro
dal titolo Senza fine, senza terra.
Metafore del viaggio nella poesia di Giusi Verbaro (Book Editore).
Per
la poesia, alla quale tanto ha dato, le sono stati conferiti insigni premi
letterari quale riconoscimento dell’importante e decisivo apporto consegnato al
mondo della poesia attraverso le sue pubblicazioni e poliedriche attività. Tra
di essi figurano il “Libero De Libero”, il “Pisa”, il “Ceppo-Proposte”, il
“Lerici-Pea”, il “Viareggio”, oltre al Premio della Cultura della Presidenza
del Consiglio dei Ministri ricevuto nel 1985 e nel 2002.
La
poetessa è venuta a mancare nella sua casa di Soverato (CZ) durante l’estate
del 2015.
Per
celebrare la memoria della poetessa nell’aprile scorso a Firenze si è tenuta
una conferenza dal titolo “La parola che squadra e che scompiglia. In ricordo
di Giusi Verbaro” con interventi di Mariella Bettarini, Giuseppe Pannella,
Ottavio Rossani e Luigi Lombardi Satriani.
Sulla
sua vasta produzione hanno scritto, tra gli altri, Luigi Reina, Antonio
Piromalli, Vittoriano Esposito, Mariella Bettarini, Pasquale Maffeo, Stefano
Lanuzza, Maria Luisa Spaziani, Giorgio Caproni, Domenica Cara, Giorgio Bàrberi
Squarotti, Walter Mauro, Pietro Civitareale, Dante Maffia, Antonio Spagnuolo,
Mario Sansone, Remo Pagnanelli, Maria Grazia Lenisa, Serena Caramitti,
Giampaolo Rugarli, Donatella Bisutti, Mauro Giancaspro, Giuliano Manacorda,
Paolo Ruffilli, Mario Luzi, Maria Lenti, Guido Zavanone.
Motivazione del conferimento del Premio:
Nella
sua silloge Il vento arriva da uno spazio
bianco non distinguiamo più ogni singola lirica per diverso titolo, poiché
i versi si legano e si snodano ininterrotti, di pagina in pagina, pervasi dalla
continua e rassicurante presenza di creature alate che la Nostra denomina con
la parola “Angeli”: “Gli ospiti che
leggeri ci alitano attorno […]” e dove il vento simboleggia un’azione
rigeneratrice e indica allo stesso tempo, la sua opera misteriosa,
indipendente, penetrante, vivificatrice e purificatrice.
Ci
troviamo di fronte a una poetica ispirata che, in maniera chiara e con logica
espositiva, si predispone all’introspezione, forgiando una personalità di
sensibile quanto raffinata poetessa, spinta da impulso interiore a trasferire
su carta versi di elevato contenuto spirituale. Pur nella sua critica severa e
lampante obiettività, evidente è la sua forte caratteristica di donna
“emittente” e “ricevente” che si serve della lirica per trasmettere segnali con
il solo utilizzo delle parole, esaminando visioni, fisiche e non. Con Giusi
Verbaro siamo dunque in piena atmosfera “metapsichica”, un dono sostenuto anche
da una profondità di pensiero che si evince in ogni sua opera, impregnata di
straordinaria valenza poetica. Uno stile di grande respiro che mostra una
venatura malinconica e onirica, un’indagine di un’intera esistenza che
identifica la Verbaro quale uno dei pilastri della poesia contemporanea, seppur
“controcorrente… sul proscenio dove si
alternano le voci/le maschere/le parti”.
(Motivazione critica stilata da Michela Zanarella, membro di Giuria)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
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