Elio Pecora (n. 1936)
Premio Speciale “Alla Carriera”
XII edizione del Premio – 2023/2024
Biografia
dell’autore:
Elio
Pecora è nato a Sant’Arsenio (SA) nel 1936. Dal 1966 abita a Roma. Ha
pubblicato raccolte di poesie, racconti, romanzi, saggi critici, testi per il
teatro. Ha diretto per vent’anni la rivista internazionale «Poeti e Poesia». Ha collaborato per la critica
letteraria a quotidiani e riviste («La Voce Repubblicana», «La Stampa», «Tuttolibri»,
«Il Mattino», «La Repubblica», «Mercurio», «Reporter»,
«L’Espresso», «Tempo Illustrato», «Wimbledon») e al primo, secondo e terzo programma
RAI.
I suoi
libri di poesia: La chiave di vetro (Cappelli,
1970), Motivetto (Spada, 1978), L’occhio corto (Studio S., 1985), Interludio (Empiria, 1987; 1990), Dediche e bagatelle (Rossi & Spera,
1990), Poesie 1975-1995 (Empiria,
1997; 1998), Per altre misure (San
Marco dei Giustiniani, 2001), La società
dei poeti (San Marco dei Giustiniani, 2001), Nulla in questo restare (Il ramo d’oro, 2004), Favole dal giardino (Empiria, 2004; 2013), Simmetrie (Mondadori Lo Specchio, 2007), La perdita e la salute (I quaderni di Orfeo, 2008), Tutto da ridere? (Empiria, 2010), Nel tempo della madre (La vita felice, 2011),
In margine (Oedipus, 2011), Dodici poesie d’amore (Frullini, 2012), Scrivo da un mondo stretto (2016), Nel tempo della madre e altre poesie perse e
disperse (La Vita Felice, 2017), Rifrazioni
(Mondadori, 2018), Nell’aria del mattino
(frammenti di un prologo) (Il Bulino, 2019 – con immagini di Giulia
Napoleone), L’avventura di restare
(Crocetti, 2023).
Sue
poesie sono apparse tradotte, fra altre lingue, in francese, inglese, rumeno,
iugoslavo, arabo, brasiliano. Sue raccolte di poesia sono state edite in volume
in portoghese, in olandese, in inglese, in francese (Poemas Escolhidos, Quasi 2008; Liefdesomheining,
Serena Libri, Amsterdam 2011; Selected
poems, Gradiva Publications 2014; L’attente
téméraire, ed. Convivium, Luxembourg 2018).
Ha
curato: Sandro Penna. Confuso sogno
(Garzanti, 1980), Antologia della poesia
del Novecento (Newton & Compton, 1990), Sandro Penna poeta a Roma (Electa, 1997), Diapason di voci (quarantadue poeti per Sandro Penna) (Il Girasole,
1997); Ci sono ancora le lucciole (poesie
di sessantadue poeti italiani) (Crocetti, 2003); I poeti e l’amore nel Novecento italiano (Pagine, 2005), Il cammino della poesia. Antologia poetica
(2013).
I suoi
libri di poesia per i bambini pubblicati dalle edizioni Orecchio Acerbo sono L’albergo delle fiabe e altri versi, (2007
– con disegni di Luci Gutiérrez), Un cane
in viaggio (2011 – illustrato da Beppe Giacobbe), Firmino e altre poesie (2014 – illustrato da Mirjana Farkas). Ha
scelto e riscritto venticinque fiabe di Giambattista Basile, da Lu cunto de li cunti, apparse nelle
edizioni Mondadori (2003) con illustrazioni di Paolo D’Altan. Ha curato e
pubblicato l’antologia di poesie italiane del Novecento per i bambini per le scuole
elementari La strada delle parole (Mondadori,
2003; 2016).
I suoi
libri di prosa: Estate (Bompiani,
1981), Sandro Penna: una biografia (Frassinelli,
1984; 1990; 2006), I triambuli
(Pellicano, 1985), La ragazza col vestito
di legno e altre fiabe italiane (Frassinelli, 1992), L’occhio
corto (Il Girasole, 1995), Queste
voci, queste stanze. Conversazioni con Paolo Di Paolo (Empiria, 2008), La scrittura immaginata (Guida, 2009), La scrittura e la vita (Aragno, 2012), Il libro degli amici (Neri Pozza, 2017),
Quasi un diario (Empiria, 2021), Nel dolce rumore della vita. Biografia di
Sandro Penna (Neri Pozza, 2022).
I testi
per il teatro rappresentati: Alcesti
(1984) messo in scena a Roma Teatro Spazio Uno per la regia di Enrico Job; Pitagora (edito nei Quaderni del Comune,
Crotone, 1987) e messo in scena a Crotone per la regia di Luisa Mariani; Prima
di cena (vincitore del Premio IDI 1987, edito in «Sipario» n°474, gennaio-febbraio 1988) e rappresentato a Roma al
Teatro Belli per la regia di Lorenzo Salveti; Nell’altra stanza (1989), edito in «Ridotto»
n°7-8, agosto-settembre 1989 e rappresentato a Roma al Teatro Due per la regia
di Marco Lucchesi; Il cappello con la
peonia (1990) messo in scena a Roma al Teatro Due, per la regia di Marco
Lucchesi; A metà della notte (edito
da L’Obliquo di Brescia nel 1990) messo in scena al Todi Festival 1992 per la regia
di Maria Assunta Calvisi; Trittico
(1995) messo in scena a Roma, al Teatro Due, per la regia di Marco Lucchesi; il
monologi Sandro Penna una cheta follia
rappresentato con regista e interprete Massimo Verdastro, sia a Roma che a Palermo 2018-19.
Le
radiocommedie trasmesse: Il giardino
(RadioTre, 21 luglio 1996); Il segreto di
Lucio (RadioTre, 19 ottobre 1997); Sandro
Penna: una cheta follia (Radio Suite, 21 marzo 2017).
Quattro
dei testi teatrali sono stati pubblicati nel 2009 dall’editore Bulzoni nel
volume Teatro; nel 2021 le edizioni
Il ramo e la foglia hanno pubblicato Tre
monologhi: Penna – Wilcock – Morante.
Ha
curato per la RAI (Dipartimento Scuola ed Educazione, Radio per gli Stranieri,
Radio 2 e Radio 3) oltre cento recensioni di volumi di prosa e di poesia, oltre
a svariate partecipazioni a tavole rotonde, interviste, interventi vari e
numerosi programmi fra i quali: “Un libro, una regione” (20 puntate); “Il Sud
nella letteratura contemporanea” (8 puntate); “Le fiabe italiane nelle raccolte
dell’ ‘800 (20 puntate); “Scrittori dimenticati o trascurati del Novecento
Italiano” (14 puntate); “I poeti e il sogno” (10 puntate); “I poeti e il
mattino” (10 puntate); “Scienza e letteratura” (14 puntate); “Le città e la
musica” (14 puntate).
Fra il
1978 e il 1999 ha curato, a Roma, a Perugia, a Terni, a Comiso, e in diverse
altre località, numerosi incontri di poesia in teatri, gallerie, biblioteche,
librerie ai quali hanno partecipato poeti di diverse generazioni (da Sinisgalli
a Bassani, da Scialoja a Bemporad, da Arbasino a Magrelli).
Nei
primi anni Ottanta si è occupato, con Maria Luisa Spaziani, delle attività pubbliche del “Movimento
Poesia” divenuto in seguito “Centro Montale”, chiamando a Roma, nel Teatro dei
Dioscuri e nel Teatro Flaiano, fra gli altri
Luzi, Raboni, Dolci, Caproni.
Ha
presieduto, per oltre un decennio, l’Unione Lettori Italiani che, con l’egida
del Ministero Dei Beni Culturali, curava il premio “Un libro per la scuola, un
autore per domani”.
Ha
presentato, lungo un trentennio, alcune centinaia di romanzi e raccolte di
poesia e volumi di saggistica, presenti gli autori più diversi (da Siciliano
alla Sanvitale, da Bufalino a Maraini, da Moravia a Bertolucci, da Golino a
Kezich), in librerie, gallerie, teatri a Roma e in varie città italiane.
Attività che svolge tuttora.
Ha
curato a Roma per l’ENAP (Ente Nazionale Assistenza Scrittori, Musicisti,
Scrittori) due rassegne di poesia, nel teatro Delle Arti e nel teatro Euclide,
alle quali hanno partecipato fra gli altri Giudici, Erba, Cucchi, Loi,
Lamarque, Insana, Ruffilli.
Per
l'Associazione Dario Bellezza ha curato una rassegna della poesia giovane
contemporanea alla quale hanno partecipato diciotto poeti, da Edoardo Albinati
ad Antonio Riccardi, e una rassegna delle riviste italiane di poesia.
Ha
curato e cura laboratori di scrittura di prosa e di poesia in numerose scuole
di vario ordine e grado a Roma e in altre città.
Ha
curato a Perugia nel 1990 e a Roma nel 1997 e nel 2006, per gli Assessorati
alla Cultura delle due città, convegni di studi e mostre di autografi e
documenti vari su Sandro Penna, poi raccolti in volume dall'Electa in due
successive edizioni.
Fra
ottobre 2010 e giugno 2011 ha incontrato per il ciclo “interviste possibili”,
nella libreria romana Bibli, fra gli altri: Alberto Asor Rosa, Eugenio
Scalfari, Tullio De Mauro, Luigi Lombardi Satriani, Rosario Priore, Maria Luisa
Spaziani, Maurizio Soldini.
Ha
prefato numerosi libri di prosa e di poesia apparsi in diverse edizioni. Ha
presentato in catalogo numerosi pittori e disegnatori.
Suoi
testi poetici sono stati musicati da Fabrizio De Rossi Re, Giovanni Guaccero,
Mauro Bortolotti, Toni Pagliuca, Tullio Visioli.
Numerosi
i premi letterari ricevuti nel corso della sua lunga carriera tra cui (per la
poesia): il “Circe-Sabaudia” (1987), il “Franco Matacotta” (1987), il
“Calliope” (1987), il “Le Muse” (1997), il “Salerno-Alfonso Gatto” (1997), il
“Venezia” (1997), il “Dessì” (2001), il “Mondello” (2008), il “Frascati”
(2008), il “Penne” (2008); il “Fiore” (2008), il “Cesare De Lollis” (2008), il
“Tagliacozzo” (2010), il “Sant’Elia-Fiume Rapido” (2011), il “Ritratti di
Poesia” (2015), il “Minturnae” (2017), il “Procida - Concetta Barra” (2017), il
“Laudomia Bonanni - L’Aquila” (2018), il “Laurentium” (2018), il “Le Nuvole
Teatro” (2018), il “Cilento Poesia” (2019), il “Rivello -Amelia Rosselli”
(2021), il “Franco Loi - Ponte di legno” (2021), il “Premio per la pace”
(2023). Vincitore anche dei Premi “Città di Enna” (1981) per la prosa;
“Castiglioncello” (1984) per la biografia; “IDI -Istituto del Dramma Italiano”
(1987) per il teatro; “Fontevivo” (2008) per la poesia dei bambini; “Lionello
Fiumi” (2012) per la traduzione.
Nel 2006
l’Università di Palermo, Facoltà di Scienze della Formazione, lo ha insignito
della Laurea ad honorem in Scienze
della Comunicazione. Per conto della stessa Facoltà le edizioni San Marco dei
Giustiniani hanno pubblicato il volume L’avventura
di restare (le scritture di Elio Pecora) a cura di Roberto Deidier con
contributi vari fra i quali Daniela Marcheschi, Biancamaria Frabotta, Giorgio
Nisini. Nel 2017, per decreto del Presidente della Repubblica, è stato
insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana.
Hanno
scritto della sua attività letteraria e sui suoi libri, tra gli altri, Dario
Bellezza, Alfonso Berardinelli, Tommaso Chiaretti, Franco Cordelli, Stefano
Crespi, Elena Croce, Milo De Angelis, Gianni D’Elia, Luce D’Eramo, Tommaso Di
Francesco, Paolo Febbraro, Alessandro Fo, Bianca Maria Frabotta, Roberto
Galaverni, Enzo Golino, Elvio Guaglini, Ida Magli, Daniela Marcheschi, Giorgio
Manacorda, Matteo Marchesini, Giuseppe Marchetti, Paolo Mauri, Alberto Moravia, Giorgio Nisini,
Sandro Penna, Felice Piemontese, Domenico Prisco, Giovanni Raboni, Gino Ruozzi, Enzo Siciliano, Giacinto Spagnoletti, Achille Tartaro, Emanuele Trevi.
Varie le
monografie sulla sua attività: Il
giardino di Elio Pecora (Società Editrice Dante Alighieri, 2016) a cura di
Annamaria Vanalesti; Navigando destini.
La geografia umana di Elio Pecora (Empiria, 2017) a cura di Roberto
Deidier; Sud I poeti. Elio Pecora
(Macabor, 2020) a cura di Bonifacio Vincenzi; L’avventura di restare: le scrittore di Elio Pecora (Devoto, 2008).
Motivazione del conferimento del
Premio:
Elio
Pecora, con la sua pluridecennale attività poetico-letteraria, si è distinto
sulla scena culturale italiana e non solo quale una delle voci più
significative e prestigiose della nostra letteratura. Il percorso da lui
intrapreso, illuminato dal verbo della parola e permeato dalla pronunciata
sensibilità lirica, lo ha condotto a collaborare nel tempo a festival, riviste,
progetti collettivi e numerose altre realtà nelle quali il suo verso è stato
letto, interpretato, condiviso con un gran numero di persone. La ricezione
della sua opera è stata ed è trasversale, giungendo a un pubblico variegato,
che proviene da generazioni e tradizioni differenti.
Nel
solco di padri putativi quali il perugino Sandro Penna e – pare di rivelare –
lo spagnolo Luis Cernuda, l’impronta lirica si è contraddistinta per la
disanima personale effettuata tra lo scavo e l’auscultazione, tra l’analisi e
il bisogno di rivelazione. Tematiche quali l’infanzia, i rapporti con i
genitori, l’amore, il dileguarsi del tempo, il senso di mancanza e la
percezione della distanza – configurabile in concetti e personalizzata –
sembrano essere alcuni dei capisaldi che strutturano le liriche.
Notevoli
appaiono anche le forme vicine al prosimetro, tendenzialmente legate a una
tradizione colta che ha un’ampia storia nella nostra storia letteraria, che
vede nella forma del poemetto una scelta privilegiata.
L’avventura di restare, una delle non ultime operazioni antologiche della sua
vasta raccolta poetica, rappresenta un valido trampolino di lancio per poter
approfondire il mondo poematico, i motivi ispiratori e le trame nostalgiche e
vivide della sua poesia, specchio di una vita ricca di circostanze, incontri,
momenti decisivi e rivelatori.
Sarà
possibile constatare con efficacia l’importante influenza esercitata dai testi
della tradizione classica su di lui (molte le poesie dedicate ai luoghi del
mito nel Mediterraneo), che lo portano anche ad operazioni di riconosciuta
partecipazione quali la citazione, l’intertesto, omaggi tanto letterari quanto
filosofici. Non mancano le dediche ad alcuni grandi da lui conosciuti e
frequentati: Eugenio Montale, Elsa Morante, Alberto Moravia, Sandro Penna, Pier
Paolo Pasolini, Amelia Rosselli, tra gli altri.
Alcuni
tra i testi più potenti sono senz’altro quelli dedicati ai propri genitori,
rivolti a un passato di amore e nostalgia, che permea ancora, nell’attualità,
le ore della sua esistenza. Al padre Arsenio scrive: “Ombra che indugi nella memoria confusa / come al ritorno da un lontano
viaggio // […] // Vecchio randagio lungo deserti di acqua, / partito ragazzo da
un paese di selve, // […] // avevi gli anni che compio mentre ti parlo”[1].
E alla madre: “Ti toccherà di perderti, /
sarà un giorno dei tanti, / dove si persero le voci amate; // da sola
scenderai, / è norma inesorabile, / dove scesero le ombre toccate”[2].
Il
pensiero ricorrente alla finitudine, all’aspetto transeunte del dato umano,
predomina nei pensieri del Nostro, come avviene in molti dei Sonetti
shakespeariani e nelle divagazioni tormentate del già richiamato Luis Cernuda
(col quale numerosi sono i punti di contatto). Citiamo alcuni versi del Nostro
in cui affronta l’eterno tema dell’incessante divenire volto alla consumazione
e alla fine e la labilità della memoria: “Ma
nelle mie parole v’è il morire / che ci spetta, la brevità del tempo / che ci
fu dato in oscura misura, / v’è la passione che non sa durare / oltre il
fievole battito sul cuore”[3];
“Non è un patto saldo la memoria, /
nemmeno un ripostiglio stracolmo, / addirittura un pozzo dal quale attingere /
acque purissime // […] // Così – smarriti e ritrovati – andiamo // […] // E ci
inganna la memoria, / ci inganna”[4].
Nota:
[1]
“Al padre” da Figure e dediche, in Elio Pecora, L’avventura di restare. Poesie 1970-2020, Crocetti, Milano, 2023,
p. 69.
[2] Da
Nove poesie alla madre, in Elio Pecora, L’avventura di restare, op cit., p. 84.
[3] Da
raccolta Recinto d’amore, in Elio Pecora, L’avventura di restare, op cit., p. 102.
[4]
“La memoria” da Accordature (inediti),
in Elio Pecora, L’avventura di restare, op cit., p. 217.