Biagia Marniti (1921-2006)
Biagia Marniti, pseudonimo di Biagia Masulli, nacque a Ruvo
di Puglia (BA) nel 1921. Poetessa e scrittrice d’importante presenza nel
panorama culturale italiano del Secolo Scorso.
Nata e cresciuta a Ruvo di Puglia, si trasferì prima a Bari
e poi nella Capitale nel 1938 dove fu allieva del Maestro Giuseppe Ungaretti. A
Roma frequentò l’università e si avvicinò al novero della intelligentia umanistica dell’epoca, prendendo a collaborare con
riviste e rubriche della Rai. Divenne giornalista e, nel dopoguerra, fu
impegnata con incarichi di diverso tipo un vari ministeri. Tuttavia fu negli
anni Cinquanta che s’inserì professionalmente nell’universo per la quale rimane
anche oggi maggiormente nota ovvero quello dell’archivistica. La sua carriera
iniziò presso la Biblioteca di Sassari per essere poi trasferita alla
“Angelica” di Roma e poi alla “Arcadia”.
Secondo un’idea ampiamente diffusa, la poetica della Marniti
è fortemente influenzata da Ungaretti e dalla stagione fosca dell’ermetismo,
sebbene nel corso degli anni si notò una maturazione di temi e di stili. Altre
letture della sua opera, che scantonano i giudizi critici ormai datati,
rimangono aperte e risultano necessarie nel momento in cui si decide di
rileggere la Marniti donna nel suo contesto storico e geografico ma anche nel
trascorso del tempo, in linea con la nostra attualità. Frequenti, nella poesia
contemporanea, i riferimenti, le chiose, le dediche e le citazioni alla
poetessa, segno che è in parte conosciuta, letta e studiata, sebbene estranea alle
grandi filiere editoriali.
Per la poesia pubblicò le opere: Nero amore rosso amore (1951); Più
forte è la vita (1957); Giorni del mondo (1967); Il cerchio e la parola (1979); Sono
terra che uomo ha scavato (1985); Il
gomitolo di cera (1990); Racconto d'amore (1994); L'azzurra distanza (2000) e l'antologia Implacabili indovinelli 1941-2003 (2003).
Si dedicò con particolare interesse e profitto anche alla
critica letteraria. Curò, tra gli altri volumi, una edizione critica delle Lettere a Domenico Gnoli (1898-1901) di
Vittoria Aganoor (1967) e Il carteggio
Bocelli. Inventario (1998), oltre a una Letteratura
del Novecento, in collaborazione con E. De Michelis (1977-80). La poetessa
morì a Roma nel 2006.
Per un approfondimento sulla sua vita e produzione
letteraria si rimanda all’opera di Angelo Tedone dal titolo Ruvo di Puglia, Uomini illustri (1997)
dove parla di lei e al libro di Giovanni Campus, Biagia Marniti: una lunga vicenda poetica (2001).
L’alto profilo
culturale della poetessa Biagia Marniti ha condotto l’organizzazione del Premio
Nazionale di Poesia “L’arte in versi” di Jesi a decidere di attribuirle un
Premio Speciale “Alla memoria”.
La poetessa pugliese,
nata a Ruvo di Puglia nel 1921 e poi attiva per la sua professione di
bibliotecaria in varie città italiane (Sassari, Pisa), ha trascorso la gran
parte della sua vita nella Capitale dove presso la celebre Biblioteca Angelica
fu bibliotecaria.
La Città Metropolitana
di Roma, informata della nostra iniziativa di riconoscere ad memoriam un Premio alla signora Marniti, non ha potuto che
concedere con vivo entusiasmo il Patrocinio Morale, tanto rilevante è stata la sua
presenza e partecipazione alla vita pubblica e culturale della Capitale.
La sua produzione
letteraria si snoda tra numerosi volumi, tra poesia, narrativa e note critiche
(fu anche giornalista), ma l’ambito per il quale rimane particolarmente nota –
e motivo ancor oggi di studio, rilettura e citazione – è quello poetico. Come ricordano
molte note critiche, “fu allieva di Ungaretti” e foto di repertorio evidenziano
incontri e contatti col noto poeta ermetico e molti altri intellettuali di
spicco del Secolo scorso (Enrico Pea, Libero Bigiaretti, Mario Sansone, Elena
Clementelli, Walter Mauro, etc.). Seppur vicina nella sua prima produzione
lirica alla stagione dell’esistenzialismo, la poetica della Marniti si
caratterizza per essere particolarmente libera da formalismi, avvinta da un
gusto per l’esattezza linguistica, suasiva e capace di trasmettere pathos nel
lettore. Piacevolezza delle immagini, bontà dei sentimenti, imprevedibilità e
fascino per la tradizione ne fanno una voce del Novecento, di una poesia parca
e attenta al quotidiano.
Presso
la Biblioteca Alessandrina dell’Università “La Sapienza” di Roma nel 2006 è
stato costituito il “Fondo Marniti” che raccoglie tutta la biblioteca della
poetessa con circa seimila volumi oltre ad audiovisivi a lei dedicati e
altre biblioteche conservano vari materiali della poetessa.
Pur lontana dal suo
paese natale, mai dimenticò le proprie radici che, a varie latitudini, sono
tratteggiate e rievocate in numerose poesie che guardano all’infanzia e al
colore delle terre di Puglia.
Nell’anno in cui
ricorre il centenario della sua nascita, motivo trainante di iniziative in
omaggio volte all’approfondimento della sua produzione letteraria, questo
Premio intende riconoscerne il merito, quale una delle voci più importanti e
distinte della poesia femminile del Secolo scorso.
(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
[1] Biagia
Marniti, Più forte è la vita,
Mondadori, Milano, 1957, pp. 13-14.
[2] Ivi,
p. 21.
[3] Ivi,
p. 35.
[4] Ivi,
p. 51. La poesia è senza titolo.
[5] Ivi,
p. 77. La poesia è senza titolo.
[6] Ivi,
p. 103.
[7] Ivi,
p. 117.
[8] Biagia
Marniti, Il gomitolo di cera,
Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta/Roma, 1990, p. 23.
[9] Ivi,
p, 49.
[10] Ivi,
p. 58.
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