venerdì 15 settembre 2023

Matteo Bonsante

 


Matteo Bonsante (n. 1935)

Premio Speciale "Alla Carriera"

IX edizione - 2020 


 

Biografia dell'autore:


Matteo Bonsante è nato a Polignano a Mare (BA) nel 1935 ma dal 1976 vive a Bari. Nel capoluogo pugliese ha insegnato francese nella scuola secondaria superiore sino al pensionamento.

Poeta e scrittore con varie pubblicazioni nel corso degli anni ha ottenuto critiche e commenti lusinghieri sulla sua attività da numerosi letterati tra i quali: Giuseppe Conte, Milo De Angelis, Gabriella Chioma, Ettore Catalano, Mario Luzi, Vittorio Magrelli, Giorgio Bàrberi Squarotti, Daniele Pegorari, Gianmario Lucini, Stefano Guglielmin, il filosofo Franco Toscani, Gio Ferri, Aglieco, Raffaele Urraro, Ennio Abate, il critico francese Jean-Pierre Jossua.

Per la poesia ha pubblicato: Bilico (1986), Zìqqurat (1996), Sigizie (1998), Poesie 1954–2004, libro ricompilativo comprendente le precedenti raccolte e una sezione di “inediti” (2004), Iridescenze (2007), Dismisure (2010) e Lapislazzuli (2011).

Per la prosa ha pubblicato due romanzi brevi: Una Linea di Fuga (2001) e Sperduto (2003) mentre per il teatro Caldarroste (1981), Dietro la Porta (1984), Per solo Donna (2004).

L’attenzione verso la sua attività di poeta è giunta anche dagli ambienti della cultura straniera, soprattutto accademici e di ambito spagnolo; Bonsante è infatti stato più volte ospite e relatore in incontri dedicati alla sua poesia svoltisi in alcuni atenei spagnoli. A testimonianza dell’interesse e del successo della poesia di Bonsante in territorio spagnolo sono anche alcuni interventi critici di professori universitari tra i quali “La poesia cósmica de Matteo Bonsante” di Carmelo Vera Saura (Università di Siviglia) e la recensione al suo Poesie 1954-2004 di Vicente González Martín (Università di Salamanca).

 

  


Motivazione del conferimento del Premio:


La fertile produzione letteraria – con particolare attenzione alla poesia – del barese Matteo Bonsante merita di essere posta in risalto e ricalcata all’attenzione nazionale di quanti, con onestà e alacremente, s’interessano e s’impegnano con spiccata emotività ed esigenza di poesia. A dispetto della sua presenza un po’ restia a imporsi sulla scena letteraria contemporanea, complice forse un’attitudine ben più predisposta all’ascolto interiore, alla ricerca e dunque necessitante una situazione di tranquillità lontana dal clamore e dall’impegno gridato, Bonsante nel corso degli anni ha ottenuto pareri critici molto positivi, quando non addirittura altisonanti, di intellettuali italiani (Giuseppe Conte in testa) e francesi. Parimenti, varie sue opere sono state tradotte in lingua spagnola, contesto culturale nel quale più volte è stato invitato in vari atenei per tenere incontri e parlare della sua poesia. Refrattario sin dalla prima ora ai formalismi della neoavanguardia, Bonsante si è ricavato nel tempo un posto tutto suo all’interno della poesia contemporanea sebbene, come si è già detto, la sua presenza fisica sia stata rabdomantica, non particolarmente vistosa. Il critico Ettore Catalano, pure, non ha mancato di osservare che “anche le riviste non l’hanno visto che occasionalmente presente e ciò non ha certo giovato a un autore che, al contrario, molto avrebbe avuto da dire in un panorama che, per essere perfettamente in linea con le evoluzioni della storia poetica nazionale, avrebbe dovuto dare maggiore ossigeno alla variante orfica, altrove prestigiosa, se non addirittura dominante”. Questa peculiarità del letterato modesto e tendenzialmente refrattario al clima gridato, alla competizione spesso spietata, al divismo e alla proposizione di una poesia in termini di commerciabilità, ha fatto di lui una sorta di mosca bianca o un isolato, come lui stesso s’è definito. Un’esperienza letteraria particolarissima e ricca di contenuti, foriera di divagazioni esistenziali, di approfondimenti di dilemmi umani all’interno di un procedimento di recupero della tradizione. Una poesia raffinata che si nutre di temi alti, che scandaglia – per quanto sia possibile farlo –una materia vacua, colloquiando con universi siderei, affrontando anche disquisizioni pregne della filosofia e della matematica scientifica. C’è nel suo poetare una grande esigenza di colloquio con un’alterità non meglio definita; è evidente il fascino per la parola. Il suo dettato linguistico è talvolta parco e lieve nelle scelte lessicali, altre volte fa riaffiorare termini legati a una tradizione pregressa; l’esattezza delle formule dialogiche e la meticolosità di termini fanno sì che i concetti si prestino ad essere approfonditi, anche una volta terminata la lettura, da altre (possibili) angolature. Una poesia che, pur non aderendo alla stagione importante dell’impegno civile, a nostro vedere merita di essere letta e approfondita; ed è su queste basi che oggi gli attribuiamo il Premio alla Carriera. Una selezione di sue opere, estratte da altrettanti volumi su consiglio dello stesso autore, sono fruibili in questo volume del Premio.

 

 (Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)

 


 

Nota:

I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.





[1] Matteo Bonsante, Bilico, in Matteo Bonsante, Poesie 1954-2014, Aliante Edizioni, Polignano a Mare, 2014, pp. 10-13.

[2] Ivi, pp. 27-29.

[3] Ivi, pp. 76-77.

[4] Ivi, pp. 89-91.

[5] Matteo Bonsante, Zìqqurat, Centro Stampa 2P, Firenze, 1996, p. 17.

[6] Ivi, p. 24.

[7] Ivi, p. 33.

[8] Ivi, p. 47.

[9] Ivi, p. 50.

[10] Ivi, p. 94.

[11] Matteo Bonsante, Sigizie, Adriatica Editrice, Bari, 1998, p. 25.

[12] Ivi, p. 27.

[13] Ivi, p. 71.

[14] Matteo Bonsante, Iridescenze, Aliante Editrice, Polignano a Mare, 2007, p. 32.

[15] Ivi, p. 36.

[16] Ivi, p. 42.

[17] Ivi, p. 67.

[18] Ivi, p. 110.

[19] Matteo Bonsante, Lapislazzuli, CFR, Piateda, 2011, p. 58.

[20] Ivi, p, 61.

[21] Ivi, p. 73.

[22] Ivi, p. 74.

[23] Ivi, p. 75.

[24] Ivi, p. 101.

[25] Ivi, p. 107.

[26] Ivi, p. 124.

[27] Matteo Bonsante, Dismisure, Manni, Lecce, 2010, p. 25.

[28] Ivi, p. 27,

[29] Ivi, p. 30.

[30] Ivi, p. 34.

[31] Ivi, p. 36,

[32] Ivi, p. 47.

[33] Ivi, pp. 64-65.

[34] Matteo Bonsante, Simmetrie, CFR, Piateda, 2013, p. 22.

[35] Ivi, p. 27.

[36] Ivi, p. 33.

[37] Ivi, p. 40.

[38] Ivi, p. 45.

[39] Ivi, p. 48.

[40] Ivi, p. 59.

[41] Ivi, p. 89.

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