Domenico Carrara (1987-2021)
Premio Speciale “Alla Memoria”
X
edizione del Premio – 2021/2022
Domenico Carrara nacque ad Atripalda
(AV) nel 1987.
Poeta, scrittore e filosofo, ha
collaborato a progetti editoriali e varie sue poesie sono state pubblicate in
antologie. Dal carattere riservato, nella sua prima giovinezza ha letto e
stimato i poeti della tradizione esistenzialista della nostra letteratura, con
particolare attenzione ad Ungaretti, Montale e Saba per giungere, con maggiore
consapevolezza e preparazione alla lettura di alcuni grandi contemporanei quali
Giorgio Caproni e Andrea Zanzotto (citati in alcune sue opere e di cui, a
diverse altezze, è evidente l’influenza, soprattutto di Zanzotto). Tra gli
stranieri era particolarmente interessato con la polacca Wislawa Szymborska,
Premio Nobel per la letteratura nel 1996. Originario della terra d’Irpinia che
nel 1980 soffrì il noto terremoto che tanto caos generò nella zona dilaniando
le poche sicurezze della poca gente di Provincia, dalla sua amata terra, forse
disattenta o non così capace di accogliere e dare proiezioni concrete ai
giovani, negli ultimi anni si era allontanato, dopo aver vinto un concorso come
personale Ata che lo portò nel nord Italia.
Ed è proprio nella provincia bresciana
che venne trovato morto, dopo ampie ricerche delle squadre di soccorso nel
comune di Bienno dopo esser caduto in un crepaccio da un sentiero che era
andato a percorrere a fine gennaio 2021. Terminata di netto, e nel peggiore dei
modi, una qualsivoglia – pur recondita – possibilità di ritrovarlo, la famiglia
ricevette la tragica notizia dalla sala comunale di Bienno dove, appunto, si
era recata. Il ritorno ultimo alla sua città qualche giorno dopo, dove presso
la Chiesa di Santa Maria Maggiore di Grottaminarda (AV) si tenne un commosso
ultimo saluto. Al termine, sul sagrato della chiesa, alcuni giovani lessero
alcuni suoi brevi componimenti.
La tristissima vicenda umana di Carrara
fu ampiamente seguita dalla sua comunità locale e dalla fitta schiera di suoi
amici, molti uniti dalla virtualità del legame, tra poeti, scrittori, critici,
giornalisti, ambiente nel quale Carrara era ben collocato da anni e
profondamente stimato per la sua onesta, mai ostentata, responsabile e sentita
attività letteraria.
Vari i libri pubblicati; per la
narrativa i romanzi Binario 8
(Photocity, Pozzuoli, 2012), C’è chi si
lamenta della pioggia (Homo Scrivens,
Napoli, 2015) e Mnemosine (Homo
Scrivens, Napoli, 2019) con illustrazioni a colori di Sonia Giampaolo. Per la
poesia, oltre a varie pubblicazioni online, su riviste (tra cui «Pickwick») e
su antologie il libro A riprendere le
stelle (Il Filo, Roma, 2009) e la raccolta postuma Nel ripetersi delle cose (Homo Scrivens, Napoli, 2021). Alcuni suoi
versi si ritrovano nel catalogo foto-poetico Pietre vive vol. 3 (Delta 3, Grottaminarda, 2013) e in I poeti irpini della società liquida (Delta
3, Grottaminarda, 2014). Ha curato il laboratorio artistico “Ma chi sono
questi?” insieme a Lucia Schettino.
Motivazione del conferimento del Premio:
Appena un anno fa il giovane poeta campano
Domenico Carrara, per un banale e cinico gesto del destino, lasciava questa
terra. Dalla disillusa e lontana Irpinia, luogo che dipinse spesso nelle sue
liriche per sottolinearne quel rapporto duplice di legame autentico ma anche di
sentimento di reclusione in uno spazio estraneo e arcaico, era partito alla
volta del nord Italia dove aveva accettato di lavorare come collaboratore
scolastico, a fronte della sua ben più prestigiosa laurea in Lettere e
Filosofia all’Università di Napoli[1].
Le vicende della sua dolorosa scomparsa sono note alla cronaca e non intendiamo
qui oggi parlare di questo anche perché – ed è la ragione per cui ne tributiamo
il suo valore di Poeta – egli è piuttosto vivo ancora oggi. Lo è per mezzo
delle opere che ci ha lasciato, delle poesie dove non si cela quello sguardo
acuto e passionale verso la vita, è ancor più presente in quegli studi di chi,
occupandosi della letteratura meridionale, non può non richiamare la sua opera,
ricordare il suo percorso che, seppur breve, ha meritatamente lasciato il
segno.
Grazie allo strenuo impegno della
famiglia dopo la sua morte è uscito un nuovo libro (Nel ripetersi delle cose),
un ricco repertorio di poesie che Domenico aveva scritto negli ultimi tempi,
opera che ci aiuta molto a comprendere le sue idee, la sua impostazione della
vita, le forme del pensiero e la capacità se non unica senz’altro rara di
parlare degli spazi della sua infanzia con un incanto smagato, con una
criticità dolce. Non dei veri atti d’accusa, i suoi, nei confronti della
Provincia disattenta e priva di futuro, seriamente segnata dal terremoto
dell’Irpinia del 1980 e dagli interventi edilizi approssimativi e
insoddisfacenti, ma una disanima giusta di un giovane che – purtroppo – è
costretto a percorso migratorio verso un Nord apparentemente più incline a
fornire possibilità, strade da poter percorrere per la creazione della propria
esistenza. La poesia di Carrara, migrante del XXI secolo, richiama assai bene,
nelle forme e nella concezione che l’ispira, la stagione della
de-territorializzazione, dell’esilio più o meno volontario,
dell’allontanamento, della possibilità di crescita solo in un altrove. Lo
scopriamo degno erede del calabrese Franco Costabile, privo, però, di patina
ermetica e del lucano Leonardo Sinisgalli, il poeta-ingegnere che, per
realizzarsi (e affermarsi), lasciò il borgo di Montemurro (PZ) nella desolata
Val d’Agri per la frenetica e ruggente capitale meneghina. Non scevra da questa
componente, che è comunque assai rilevante nell’opera del Nostro, è una
riflessione continua e sentita in merito alla poesia non tanto come atto
creativo ma quale forma d’immedesimazione e di ricerca interiore. La decisione
dell’organizzazione del Premio è stata unanime nel voler attribuire il Premio
Speciale “Alla Memoria” alla sua persona.
(Motivazione critica
stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera
antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di
stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
[1] Stava, inoltre, per laurearsi di nuovo
con una tesi su Umberto Eco presso l’Università degli Studi di Salerno.
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