Gian Mario Maulo (1943-2014)
Premio Speciale "Alla Memoria"
VII edizione - 2018
Biografia dell'autore:
Gian Mario
Maulo nacque a Montecosaro (MC) nel 1943. Ultimo di quattro figli di una
famiglia contadina, completò gli studi classici conseguendo, presso
l’Università Pontificia Salesiana di Roma, la Licenza in Filosofia nel 1965 e,
in seguito, la specializzazione triennale in Teologia nel 1969. Nel 1974 a
Macerata, presso il locale Ateneo, ampliò la sua formazione accademica laureandosi
in Filosofia con una tesi dal titolo “La Teologia
della speranza di Jürgen Moltmann e la sua matrice filosofica”.
Iniziò la
carriera dell’insegnamento come professore di religione a Roma. Abilitatosi in
seguito in Scienze Umane e Storia insegnò nella provincia di Macerata
filosofia, storia, psicologia, sociologia e pedagogia. Nel 1985 divenne docente
titolare della cattedra di Scienze Umane e insegnò presso l’attuale I.I.S.
“Matteo Ricci” di Macerata sino al suo pensionamento giunto nel 2008. Fu parte
sempre attiva della vita dell’Istituto, si adoperò per la creazione di nuovi
indirizzi sperimentali e si batté in particolare per l’istituzione di una
Magistrale Statale di cui la città era al momento priva. Nacque così nel 1988
il Sociopedagogico, corso sperimentale che intendeva proporsi come un
Magistrale aggiornato, valido anche per una formazione di base per operatori
sociali ed educatori. Il corso, che rispondeva a un’effettiva esigenza sociale,
vide da subito un ampio afflusso di popolazione scolastica.
Collegate
alle sua funzione di docente furono anche la partecipazione, come membro di
commissione, al concorso a cattedra di Filosofia e Scienze Umane (Ancona 1990)
e la docenza in quattro corsi di abilitazione per Scienze Umane (Macerata
1999-2002).
Parallelamente,
dal 1986 al 1993, svolse l’incarico di Giudice Esperto di Scienze
dell’Educazione presso il Tribunale di Sorveglianza delle Marche.
Protagonista
attento della vita culturale di Macerata, partecipe del rinnovamento politico
che vide protagonista la società civile, dal 1993 al 1997 fu Sindaco della
città, il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini. Successivamente fu
consigliere comunale e, dal 2005 al 2010, ricoprì la carica di Presidente del
Consiglio Comunale. Anche nell’amministrazione della cosa pubblica mise in
evidenza criteri innovativi e doti di realismo politico finalizzate al
rinnovamento e arricchimento del patrimonio culturale, architettonico e
urbanistico della città. Aperto alle esigenze e alle proposte dei cittadini,
predilesse il dialogo e il confronto propri di una politica partecipata e
attenta alle necessità locali. Di lui la città di Macerata “ricorda con
riconoscenza l’integrità morale dell’uomo e del politico e l’altro contributo
offerto per il bene della collettività attraverso gli insegnamenti e le opere,
sempre animati da passione civile e impegno sociale” (Targa commemorativa del
Comune di Macerata, inaugurata il 10 novembre 2014).
Continuamente
presente nel dibattito culturale, si segnalò per numerosi articoli e interventi
su riviste, giornali e radio (inclusa la RAI, rubrica Zapping) e soprattutto
per la pubblicazione di diverse opere in prosa e poesia.
Fu
quest’ultima la sua vera compagna di tutta la vita: poesia come bisogno
assoluto dell’anima e partecipazione di immagini, sentimenti, emozioni. Poesia
come riflessione sulla vita e sull’oltre-vita, come messaggio individuale e
insieme totalizzante, “un percorso dell’andare umano alla ricerca del senso
nascosto del sapere e nell’amare, nel vivere e nel morire, nell’inquietudine e
nella finitudine che scava senza sosta il cuore e la mente di noi mortali”
(dalla introduzione di Dialogo sulle orme di Li Madou del 2010 a cura di Carlo
Di Cicco).
Per la
poesia pubblicò Tu che vieni (1981), Quando nasce la luce (1983), Settimo giorno (1989 – finalista al
Premio “Carducci”), Tempo di attesa
(2000 – premio Nazionale “D’Annunzio”), Le
colline e il mare (2008), Dialogo
sulle orme di Li Madou (2010), Dove
si posano le ombre (2016, postumo).
Per la
prosa pubblicò Una scuola aperta
all’Europa. Istituto Tecnico “Matteo Ricci” 1912-1992 (1992), L’ITAS “Matteo Ricci”: ieri, oggi, domani (2006),
in collaborazione con colleghi dell’Istituto; Diario laico. Saggio sul Cristianesimo di Provincia (1995).
È deceduto a Macerata nel 2014.
Motivazione del conferimento del premio:
La figura di Gian Mario Maulo è stata più
spesso e in ben più ampie circostanze legata prevalentemente al suo impegno
pubblico che lo ha visto rivestire vari incarichi a rappresentanza e difesa
della collettività, primo tra tutti quello di Sindaco di Macerata. Pur tuttavia
la dedizione che Maulo ha mostrato nei confronti della letteratura è stata una
costante se si pensa la sua decennale professione di insegnante del noto
Istituto Tecnico “Ricci” di Macerata dove, proprio grazie a lui, fu possibile
l’introduzione di un nuovo percorso di studio, il socio-pedagogico.
Il poeta Maulo, forse riscoperto in quanto tale
un po’ tardivamente dall’opinione pubblica, ha rappresentato una voce
indistinguibile e necessaria dell’ampio campionario di cui questa terra feconda
e multiforme che è la Regione Marche. Se di quella cosiddetta fioritura di
poeti marchigiani degli anni ’70 – ’80 (Garufi, Mancino, Pigliacampo, Berti Sabbieti)
Maulo fu ai margini questo non significa che non condivise con gli stessi
autori la potenzialità della parola, per lui una confidente necessaria delle
sue giornate. Una poetica imbevuta di religiosità dove si percepisce l’animo di
meraviglia verso il Creato, attento nel donare luce con le parole anche quando
la speranza sembra imboccare un vicolo cieco. Eppure Gian Mario, anche nei
momenti di difficoltà e di apparente buio, ha saputo colloquiare con la vita,
trasmetterne un senso, incanalare emozioni autentiche in forma originale ed
elegante. Il riconoscimento alla sua opera poetica e di uomo di cultura è
motivo per ricordarne l’organicità dei ragionamenti e l’afflato sensoriale di
tanti begli affreschi di vita vissuta con pienezza.
(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
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