Salvatore Toma (1951-1987)
Premio Speciale "Alla Memoria"
VIII edizione - 2019
Biografia dell'autore:
Salvatore
Toma nacque a Maglie (LE) nel 1951, località della Provincia salentina, feconda
terra di distinti poeti. Assieme a Claudia Ruggeri, Toma è stato considerato
parte di quell’età decadente della poesia della seconda metà del Secolo scorso,
una Scapigliatura salentina i cui protagonisti, appunto, erano giovani ribelli
e disadattati alla vita, insoddisfatti, scissi interiormente.
Toma,
esponente senz’altro centrale, di questa pseudo-pattuglia di selvaggi salentini, durante la sua breve
vita (morì nella sua Maglie nel 1987) pubblicò sei raccolte poetiche: Poesie (Prime rondini) (1970), Ad esempio una vacanza (1972), Poesie scelte (1977), Un anno in sospeso (1979), Ancóra un anno (1981), Forse ci siamo (1983).
Generalmente,
complici le notizie non veritiere o imprecise, la morte di Salvatore Toma è
stata descritta come suicidio sebbene alcuni parlarono di diabete etilico o di
cirrosi. Che Toma fosse un bevitore sembra esser noto – e anche in alcune
liriche se ne ha testimonianza – mentre la moglie del poeta adduce quale causa
complicanze di carattere respiratorio intervenute durante il suo periodo di
ricovero. È un dato di fatto, e di questo erano convinti amici e critici a lui
vicini, che Toma si mostrò compiacente con la sua stessa patologia senza cercare
di combatterla e adeguarsi a seguire un dato percorso di cure. La morte,
dunque, in tale accezione, vista come il rifiuto delle cure e dei tentativi
atti ad allontanarne lo spettro ultimo, potrebbe aver originato l’idea stessa
che si fosse suicidato, dunque tolto la vita autonomamente. La filologa Maria
Corti parlò di suicidio: «Drammatico è l’uso precoce dell’alcol […] sino al
suicidio avvenuto il 17 marzo 1987 a 35 anni».[1]
Per
ricordarlo, nell’occasione del decimo anniversario dalla sua morte, venne
pubblicato Per Salvatore Toma (1997),
antologia curata da Gaetano Chiappini. A livello nazionale le sue poesie
vennero accolte dall’editore Einaudi che, solo dopo la sua morte, ne diede
pubblicazione (opera oggi fuori catalogo reperibile solo in biblioteche): Canzoniere della morte (1999) a cura di
Maria Corti, la nota filologa che, di fatto, lo scoperse e lo fece conoscere al
grande pubblico.
Sulla
produzione poetica di Toma si espressero anche eminenti critici letterari quali
Donato Valli (Rettore dell’Università del Salento dal 1983 al 1992) e Oreste
Macrì (ispanista) e, tra gli altri, Gaetano Chiappini, Nicola De Donno (docente
e preside del Liceo “Capece” di Maglie che, come ricorda Mario Marti, fu una
delle prime a credere nella poesia di Toma, ben prima di Maria Corti), Antonio
Verri (poeta), Claudio Micolao, Maurizio Nocera, Claudia De Lorenzis, Giuliana
Coppola e Antonio Errico.
L'esperienza letteraria di Salvatore Toma, studiata e
antologizzata anche in manuali di critica e storia della poesia regionale della
Puglia, come il volume di Catalano, nel corso degli ultimi anni è stata
riscoperta e resa fruibile a un pubblico maggiore. Deceduto giovanissimo nella
provincia salentina, attorniato dagli immensi ulivi che spesso ritornano nelle
sue opere, Toma è stato – forse in maniera troppo facile – inserito in una
possibile pattuglia di poeti maledetti locali che, per ragioni e in modi
diversi, sono scomparsi nel corso della loro gioventù o poco più come ad
esempio la poetessa Claudia Ruggeri, conoscitrice di Dante e produttrice di un
verso spesso enigmatico. Salvatore Toma, come avviene in Canzoniere della morte, opera postuma curata e pubblicata per
espressa volontà della filologa Maria Corti, impronta un colloquio diretto e
continuo, sofferto eppure vitale, con la morte. Il poeta considera alcuni degli
aspetti più drammatici e deleteri della vita contemporanea quale la
macellazione di animali al fine dell'alimentazione, la cupa solitudine che può
gravare su un animo già di per sé depresso, l'effervescenza intellettuale che,
se da una parte è origine di una scrittura particolareggiata, dall'altra può
significare una sorta di ostacolo al quieto vivere. La produzione poetica di
Toma, scomparso nel 1987, è stata recentemente implementata grazie a una
edizione dal titolo Il Tomaverso
curata da una fondazione di Maglie che, in tal modo, ne ha inteso percorrere il
tragitto poetico dell'uomo. Il Premio Speciale “Alla Memoria” che oggi
intendiamo attribuire al poeta salentino, con l'autorizzazione della moglie
Paola Antonucci Toma, è teso a marcare la volontà di continuare in quel
tragitto di conoscenza della sua opera e diffusione, che possa avvenire con
iniziative dedicate e, magari, con una pubblicazione organica dell'intera opera
omnia.
(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
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