Alessandro Miano (1920-1994)
Alessandro
Miano nacque a Noto (SR) nel 1920.
Giornalista,
scrittore, saggista, storico della letteratura e poeta.
Negli
anni ’50 fondò a Catania la rivista Davide, rivista sociale di lettere e arti
che pubblicava monografie, testi di scrittori autorevoli tra i quali (solo per
citarne alcuni) Leonardo Sciascia[1],
Pier Paolo Pasolini[2],
Giorgio La Pira, Mario Apollonio, David Maria Turoldo, Carlo Bo, Angelo Romanò,
Cesare Zavattini, Giovanni Guareschi, Michele Prisco, Amato Cini, Mario
Dell’Arco, Carlo Batocchi, Giovanni Papini, Fortunato Pasqualino, S.E. Card.
Giuseppe Siri. La rivista venne poi trasferita a Milano dove a metà anni ’50; attorno
alla sua attività editoriale nacque a Catania nel 1955 e si sviluppò in seguito
a Milano la casa editrice Miano.
Dal
1956 visse a Milano dove insegnò per trent’anni Storia del Giornalismo presso
il Centro Sperimentale Italiano di Giornalismo, istituito assieme al fratello
Guido Miano.
Numerosi
i meriti che vanno riconosciuti alla casa Editrice Miano: l’aver dedicato opere
manualistiche sulla storia del giornalismo e sulla formazione del giornalista
(si ricordi l’opera di Giorgio Mottana), l’aver dato attenzione alla
letteratura locale intuendo nuove promesse del mondo poetico (si ricordi l’antologia
Nuovi poeti marchigiani curata da Alessandro Miano e con una sua
presentazione, pubblicata nel 1959, dove erano inseriti, tra gli altri poeti
quali Maria Conti, Giovanni Ginobili, Domenico Polimanti, distinte voci
vernacolari locali), l’aver creduto e pubblicato autori con un’alta caratura
letteraria e profondi messaggi di carattere spirituale (Amato Cini) finanche
etico-sociale (Leonardo Sciascia).
Morì
a Milano nel 1994. Il critico letterario Gualtiero De Santi (professore
all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”) ha dedicato vari
approfondimenti e note di lettura sull’attività letteraria di Alessandro Miano.
Nel maggio del 1995, a un anno dalla scomparsa di Alessandro Miano, la rivista
bimestrale di critica letteraria “Otto/Novecento” promosse, presso il Centro
Culturale S. Fedele di Milano, un convegno internazionali di studi in sua
memoria. Tra gli intervenuti il prof. Gaetano Chiappino (Direttore del
Dipartimento di Lingue e Letterature Neolatine dell’Università di Firenze) e
Bruno Maier (Università di Trieste). La sua opera poetica venne pubblicata
postuma nel 2011 sotto il titolo di Canzoniere dell’anima con una
prefazione di Maurizio Cucchi.
Motivazione
del conferimento del Premio:
La rilevante vicenda letteraria di Alessandro Miano, scrittore, giornalista, saggista nonché poeta (nato a Noto nel 1920, deceduto a Milano nel 1994) ha condotto la Giuria di questo Premio ad assegnare, con convinzione e grande onore, alla sua figura il riconoscimento di Premio alla Memoria.
Formatosi nell’ambiente
della provincia siciliana nella prima metà del ‘900 visse alcuni dei momenti
più cruciali e destabilizzanti del Secolo scorso quali, appunto, la dominazione
del regime fascista, le leggi razziali e il secondo doloroso conflitto
mondiale.
La sua opera poetica,
dal titolo Canzoniere dell’anima, venne
pubblicata postuma nel 2011, a distanza da diciassette anni dalla sua
scomparsa. Nel capoluogo lombardo, assieme al fratello Guido, aveva dato impulso
a un’intensa attività giornalistica, letteraria ed editoriale per mezzo della
rivista “Davide” e in seguito all’attività editoriale che ancora oggi – con lo
stesso spirito egregio e l’innato sano amore per le Lettere – prosegue.
Grande conoscitore
della letteratura, ebbe il merito di precorrere i tempi anticipando, per mezzo
della pubblicazione di loro testi su rivista, i nomi di alcuni poeti, scrittori
e saggisti che poi sarebbero diventati celebri su scala nazionale e
internazionale (Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Carlo Bo e numerosi
altri).
Definito “poeta
dell’assoluto” – definizione questa che può avvicinarlo al nostro conterraneo,
l’anconetano Plinio Acquabona – la critica ha ravvisato nella sua produzione
poetica un’ascendenza di autori notevoli della letteratura italiana eppure poco
studiati e che difficilmente possono essere contenuti in etichette di
definizione: Clemente Rebora e David Maria Turoldo.
Poesia melica e
poesia-scandaglio delle complessità umane, nella quale è possibile intuire
forme di viva tristezza che motivano un continuo e mai domo approfondimento
interiore. Aspetti, questi, che maturano all’interno di un’esistenza che non fu
così facile, imperniata sull’esilio dalla terra di Siracusa, aggravata dai
drammi sociali del periodo e, più recentemente, dal dolore per la perdita della
madre.
(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
[1] Pubblicò in rivista i testi ancora
inediti che sarebbero confluiti in Favole della dittatura.
[2] Pubblicò in rivista il testo allora
inedito “Crocefissione”.
[3] Alessandro Miano, Canzoniere
dell’anima, Guido Miano, Milano, 2011, p. 27.
[4] Alessandro Miano, Canzoniere
dell’anima, Guido Miano, Milano, 2011, p. 42.
[5] Alessandro Miano, Canzoniere
dell’anima, Guido Miano, Milano, 2011, p. 50.
[6] Alessandro Miano, Canzoniere
dell’anima, Guido Miano, Milano, 2011, p. 72
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