Maria Costa (1926-2016)
Originaria
del rione Case Basse di Paradiso a Messina, Maria Costa nacque nel 1926.
Poetessa orale, anima vernacolare e cantrice del mare dello Stretto, è
considerata una delle massime voci poetiche popolari degli ultimi tempi assieme
a Ignazio Buttitta (Bagheria).
Le
sue composizioni sono state spesso recitate pubblicamente e risultate oggetto
di interesse anche da parte di emittenti impegnate in approfondimenti sulla
poesia popolare o collegata al mare. Per la poesia ha pubblicato Farfalle
serali (1972), Mosaico (1980), Scinnenti e muntanti (2003), Ventu
cavaleri (2005) e Mari e maretta mentre per la narrativa le raccolte
di racconti ‘A prova ‘ill’ovu (1989) e Cavaddu ‘i coppi (1993) e Àbbiru
maistru (2013).[1]
Si
sono dedicati e interessati all’attività letteraria della donna giornalisti,
scrittori e critici, comprese alcune reti televisive straniere di Francia,
Russia e Germania. Varie sono state e continuano ad essere le tesi di laurea su
di lei (Università di Palermo, Messina, Catania, Siena, Udine, etc.)
Nel
2006 il suo nome venne iscritto nel registro dei “Tesori Umani Viventi” nel
Patrimonio dell’UNESCO (Registro Eredità Immateriali della Regione Siciliana).
Il
giovane regista messinese Fabio Schifilliti le dedicò un cortometraggio nel
quale la poetessa racconta la sua infanzia e recita alcune liriche dal titolo Come
le onde (disponibile in YouTube).
Numerosi
i riconoscimenti ottenuti tra cui il Premio Lysicon (1990), il Premio Colapesce
(1996), il Premio Marineo (2006), il Premio Città di Reggio Calabria (2009), il
Premio Ignazio Buttitta (2012).
È
deceduta a Messina nel settembre 2016. Pochi mesi dopo è nata l’Associazione
“Centro Studi Maria Costa”, presieduta da Giuseppe Crea e della quale fanno
parte del Direttivo due nipoti della donna, che ha come finalità quella di
incentivare le attività di studio, ricerca e approfondimento sull’opera
letteraria della poetessa con il tentativo di conservarne l’eredità e proporre
iniziative in suo ricordo.
Ad
agosto 2017 la Ats “Rinascita Gesso” di Gesso (ME) ha ideato e promosso la
prima edizione del Concorso Letterario “Maria Costa” per poesie e racconti in
dialetto siciliano coordinato dall’artista José Russotti.
Motivazione del conferimento del Premio:
In un’età come la nostra nella quale l’assordante egoismo e la frenesia dei media fanno da padroni, riscoprire e rileggere autori come Maria Costa, celebre come “poetessa dello Stretto”, è motivo di grande soddisfazione. La poetessa, nativa nel noto quartiere della Case Basse di Messina, si è sempre connotata strettamente al suo luogo natale e di esso ne ha conservato e tramandato ogni tipo di linguaggio, da quello più tipico del messinese, all’incantato e nevralgico amore per il mare nonché all’empatia con le genti, al profondo radicamento in un ambiente apparentemente di provincia eppure in sé particolarmente ampio e fecondo.
Con le sue liriche, che
hanno una sedimentazione affabulatrice di canto popolare e di indagine sociale,
la Costa ha dato voce al suo mare non mancando di parlare della marineria e
delle sue tecniche, dei mestieri più legati a questo mondo e, in termini più
recenti, anche ai poco felici episodi di annegamento di schiere di migranti.
Con un tono lucido e un linguaggio fortemente visivo Maria Costa ha tramandato
un vissuto a noi lontano, fatto di tradizioni, canti, formule rituali in un
affiatamento simbiotico con la terra natale. Donna autentica dotata di un
profondo pragmatismo non si è neppure risparmiata nel sottolineare
idiosincrasie e problematiche dell’universo siciliano presenti dalla notte dei
tempi, radicate in una filosofia di vita arcaica e spregiudicata.
Vernacolare di spiccate
doti oratorie, indimenticabile nella sua versione poetica della leggenda amara
di Colapesce, ne celebriamo il ricordo con il nostro Premio Speciale “Alla
Memoria” incentivandone lo studio e la ricerca della sua mai doma attività
letteraria che la consacra – senza restrizioni alcune – tra i maggiori poeti
popolari del Belpaese.
A distanza
di un anno dalla sua dipartita, quasi un allontanamento per mare dall’amata
costa messinese, ci piace ricordarla nella quiete ordinata della sua casa,
tempio di storia e di mito, massimo oracolo di un tempo disgregantesi: “La mia
casetta/ è battuta dal mare,/ dal vento e dalla bufera;/ eppure nel maltempo/
io la trovo beata”.
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Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
[1] La gran parte delle opere della
poetessa e delle edizioni sono state curate da Pungitopo Editrice di Messina.
[2] Maria
Costa, ‘A prova ‘ill’ovu, Pungitopo, Messina, 1989, p. 66.
[3] Maria Costa, ‘A prova ‘ill’ovu, Pungitopo, Messina, 1989, p.
70.
[4] Maria Costa, ‘A prova ‘ill’ovu,
Pungitopo, Messina, 1989, p. 113.
[5] Maria
Costa, Àbbiru maistru, Pungitopo, Messina, 2013, pp. 16-19.
[6] Maria Costa, Àbbiru maistru, Pungitopo, Messina, 2013, pp. 22-25.
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