Maria Ermegilda Fuxa (1913-2004)
Premio Speciale "Alla Memoria"
VIII edizione - 2019
Biografia dell'autrice:
Maria Ermegilda Fuxa nacque ad Alia
(PA) nel 1913; della sua città d’origine ebbe a scrivere: «T’amo o mio paese di Alia… ti nasconderò nei miei sogni… sei come
preziosa perla e come purissimo fiore di neve…».
Dall’animo taciturno e schivo, la donna
si mostrò, nel corso della sua tribolata esistenza, particolarmente affascinata
e legata a vari settori artistici: amava la scrittura, in particolar modo la
poesia (molto, addirittura, il vernacolo che la legava alla sua terra) e
finanche la musica al punto da trovare ispirazione in Schubert, Mendelssohn e
Beethoven. Tuttavia il senso
d’in-appartenenza al mondo, la sua marcata solitudine e la non inclusione al
gruppo familiare, uniti al disinganno amoroso fece sì che venisse trascinata in
una vera depressione che le aprirà le porte dell’istituto manicomiale.
Alla morte di entrambi i genitori fu
introdotta in una clinica psichiatrica del capoluogo siciliano dove venne
trattata con la terapia dominante all’epoca: elettroshock e pesante
somministrazione di psicofarmaci che la indebolirono e ne offuscarono le
volontà. La sua penna è testimone lucida e inclemente di quei dolorosi momenti,
descritti con automatismo e schiettezza al punto da percepirli così vividi
ancor oggi.
La sua produzione poetica è contenuta
in tre lavori pubblicati dall’ASLA (Accademia Siciliana Letteratura ed Arti): Voce dei senza voce (1980), Lasciatemi almeno la speranza (1984) e Paesaggi d’anima (1990); quest’ultima
opere è adornata da una presentazione di Giuseppe Impastato.
Numerosi i riconoscimenti letterari tra
i quali il Premio Internazionale “Mario Giuseppe Restivo” (1963), il Premio
Internazionale “Albatros” (1981), il Premio Internazionale “Orso d’oro” (1982),
il Premio “Penna d’oro” (1983), il Premio Internazionale “Roma Aeterna” (1984),
il Super-Premio “La caravella del successo” (1985), il Premio Internazionale
“Guglielmo Marconi”.
La poetessa è deceduta a Palermo nel
2004.
Nel 2011 venne istituito un concorso di
poesia in suo nome. A Maria Ermegilda Fuxa è stato intitolato nel novembre 2018
il giardino all’interno dell’ex-ospedale psichiatrico (presidio ospedaliero
Pisani) di Via La Loggia a Palermo proprio in un momento in cui si ricorda e
celebra l’introduzione della Legge Basaglia che, dopo un lungo dibattito
parlamentare, votò per la conversione delle strutture manicomiali. In realtà non è la prima iniziativa promossa in
ricordo della poetessa palermitana, infatti, nel giorno della Festa della Donna
nel 2017 le venne intitolata la Biblioteca Comunale di Alia.
La poetessa siciliana Maria Teresa
Lentini (autrice de Il cuore antico delle
cose e Tutte le parole che ho nel
cuore), che ha raccolto l’eredità letteraria della Fuxa, ha dato alle
stampe il volume critico che ripercorre l’intera vicenda esistenziale della
Fuxa, il suo dramma esistenziale, il suo ambiente e la sua fiorente produzione
letteraria. Il volume porta il titolo La
voce della crisalide.
Motivazione del conferimento del Premio:
Maria Ermegilda Fuxa, di Alia (Palermo) fu una poetessa dal
passato traumatico e doloroso, della quale a livello nazionale poco o mai si è
parlato, ingiustamente, a dispetto dell’alta caratura della sua penna e della
vastità del suo sentire umano. Dall’animo taciturno e schivo, la donna era
particolarmente affascinata e legata a vari settori artistici: amava la
scrittura, in particolar modo la poesia (molto, addirittura, il vernacolo che
la legava alla sua terra) e finanche la musica (troverà ispirazione in
Schubert, Mendelssohn e Beethoven). Tuttavia il suo senso d’in-appartenenza al
mondo, la sua marcata solitudine, la trascineranno in una vera depressione che
le aprirà le porte dell’istituto manicomiale dove venne trattata con la terapia
dominante all’epoca: elettroshock e pesante somministrazione di psicofarmaci
che la indebolirono e ne offuscarono, forse, le volontà, senza renderla, però,
un’ombra. Difatti la sua penna è testimone lucida e inclemente di quei dolorosi
momenti, descritti con automatismo e schiettezza al punto da percepirli così
vividi ancor oggi. La sua produzione poetica è contenuta in tre lavori
pubblicati dall’ASLA (Accademia Siciliana Letteratura ed Arti): Voce dei senza voce (1980), Lasciatemi almeno la speranza (1984) e Paesaggi d’anima (1990). La donna è deceduta a Palermo nel 2004.
Vincitrice di vari premi letterari, con questo nostro riconoscimento “Alla
memoria” intendiamo riscoprire il valore culturale, anche in relazione al
recente saggio critico su di lei prodotto dalla poetessa Maria Teresa Lentini,
che ne ha studiato la poetica e che rappresenta una delle principali eredi
della produzione letteraria della donna.
(Motivazione critica stilata da LORENZO SPURIO, Presidente del Premio)
Nota:
I presenti testi corrispondo a quelli pubblicati nell’opera antologica del Premio. E’ vietata la riproduzione in forma integrale e/o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.
[1] Il saggio storico-biografico della Lentini è incentrato
sulla figura di Maria Ermegilda Fuxa e nel corso dello stesso presenta,
soprattutto in forma di estratto, alcuni brani poetici della poetessa.
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