Premio Speciale “Alla Cultura”
XIII edizione del Premio – 2024/2025
Biografia dell’autrice:
Maria Benedetta Cerro è nata a Pontecorvo nel 1951 e risiede
a Castrocielo (FR).
Ha pubblicato: Licenza di viaggio (Premio pubblicazione
“Edizioni dei Dioscuri”, 1984); Ipotesi di vita (Premio pubblicazione “Carducci
– Pietrasanta”, Lacaita, 1987); Nel sigillo della parola (Piovan, 1991);
Lettera a una pietra (Premio pubblicazione “Libero de Libero”, Confronto,
1992); Il segno del gelo (Perosini, 1997); Allegorie d’inverno (Manni, 2003);
Regalità della luce (Sciascia, 2009); La congiura degli opposti (LietoColle,
2012 – Premio “Città di Arce”); Lo sguardo inverso (Lieto Colle, 2018); La
soglia e l’incontro (Edizioni Eva, 2018); Prove per atto unico (Macabor, 2023);
Banchetto con melagrana (Gottifredo, 2024); Corrispondenze. Proposte di
interazione e scrittura poetica (Macabor, 2025).
Tra le antologie si segnalano: La poesia nel Lazio, a cura
di Raffaele Pellecchia, Forum/Quinta Generazione, 1988; Melodie della terra.
Novecento e natura, a cura di Plinio Perilli, Crocetti, 1997; Dal pensiero ai
segni. Idee e versi alle soglie del terzo millennio, a cura di D. Cerilli,
Bastogi, 1999; Poesia degli anni novanta, a cura di Luigi Reina, Poiesis, 1999;
Io sono il titolo. Autoritratti in versi di poeti contemporanei, a cura di
Sergio Zuccaro, I Quaderni di Dedalus, 2004; L’evoluzione delle forme poetiche,
a cura di Ninnj Di Stefano Busà e A. Spagnuolo, Kairòs, 2013; Farmaco d’amore.
Antologia di poeti italiani e stranieri, a cura di Giuseppe Napolitano e Ida Di
Ianni, Volturnia Edizioni, 2018.
Sulla sua produzione letteraria sono stati pubblicati alcuni
lavori critici in volume: Maria Benedetta Cerro: quando la parola trema di
eternità (Macabor, 2022) a cura di Bonifacio Vincenzi e Lo sguardo che accende
il buio. Riflessioni sulla poesia di Maria Benedetta Cerro (Macabor, 2025) a
cura di Nella Cazzador.
Motivazione del conferimento del Premio:
Le sue pubblicazioni hanno nel tempo meritato l’attenzione
da parte della critica, tra giornalisti e insigni studiosi di letteratura, e
l’apprezzamento del suo pubblico di lettori. La critica in particolare negli
ultimi anni ha intensificato l’approfondimento e lo studio delle sue opere; ne
sono testimonianza una serie di volumi saggistici (Vincenzi, Cazzador), dal
taglio divulgativo e di esegesi della sua vena poematica, che ci aiutano ad
avvicinarci al suo mondo e all’elaborazione della sua scrittura.
Poetica elegante e ricca di rimandi, ben lontana dal
popolarismo e dalle tendenze oggi oltremodo rincorse e abusate, si
contraddistingue per la chiarezza del verso e per la suggestione
particolareggiata delle costruzioni che crea nel lettore. I titoli delle
raccolte sono già di per sé ben esemplificativi del potere che la poetessa dona
alle parole (Ipotesi di vita, Nel sigillo della parola, etc.) da renderlo un
humus estremamente fertile ed evocativo che ha dell’alchemico e del mistico al
contempo. Cerro è la poetessa del mistero e dei limiti del dicibile, della
parola e della sua fragilità, dell’assenza rumorosa e del vuoto.
Lo stile è ricercato e personalissimo, l’approccio dell’io
lirico è dettato dalla ricerca della comprensione delle cose mediante momenti
di speculazione e anche dinanzi all’evidenza della mancanza la Nostra risulta
saggia negli accorgimenti, forte di una resilienza che la traghetta a tentativi
di ritrovata significazione. Sono molti i registri da lei praticati, frequente
è, inoltre, l’uso delle allitterazioni e di una grande musicalità che anche
altri studiosi hanno nel tempo ravvisato. In abbondanza sono presenti le figure
retoriche tra cui le anafore e gli ossimori che tendono a ricalcare quel
“marchio della contraddizione, nel segno degli opposti” di cui ha parlato Nella
Cazzador.
La Commissione di Giuria della XIII edizione di questo
premio da me presieduto intende riconoscere il Premio Speciale “Alla cultura” a
Maria Benedetta Cerro per i suoi alti meriti in campo poetico.
Nota:
Nessun commento:
Posta un commento